lunedì 7 febbraio 2011

Fai Cisl su Consorzio Bonifica Bradano-Metaponto

POLICORO - "La situazione debitoria in cui versa il Consorzio di Bonifica
di Bradano e Metaponto va aggravandosi giorno dopo giorno e, nonostante la
nostra denuncia, perdura il conflitto di interessi in atto, atteso che
alcuni membri effettivi del consiglio dei delegati e del comitato di
coordinamento sono, ad oggi, privi dei requisiti richiesti per la regolare
copertura delle cariche". Ad affermarlo è la segreteria aziendale della
Fai Cisl in seno al Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto.
"Inoltre tale conflitto di interessi - spiegano i sindacalisti - si
ripercuote sulla gestione dell'ente e sul funzionamento delle sue
strutture. Nel frattempo, a causa di circa 4 milioni di euro di debiti con
l'Enel, perdura da mesi il black-out imposto alla sede centrale di Matera
e, da qualche giorno, al centro operativo di Policoro, con conseguenze
facilmente immaginabili in termini di disservizi per l'intero
comprensorio. Premettiamo che sono già stati eseguiti numerosi
pignoramenti di beni strumentali ed altri sono stati annunciati (ivi
compresa la minaccia di cessazione della fornitura d'acqua da parte
dell'Ente Irrigazione che vanta un credito di circa 3 milioni di euro);
che la consistente debitoria maturata nei confronti di fornitori ed
imprese, che minacciano di non eseguire gli interventi richiesti, espone
gli utenti a gravi difficoltà. La debitoria complessiva ammonta a circa 15
milioni di euro, la struttura dell'Ente risulta dimezzata da pensionamenti
che hanno decapitato la dirigenza e decimato il personale. Nonostante gli
sforzi del personale, i servizi, in tale situazione, non corrispondono
alle aspettative dell'utenza ed i dipendenti continuano a vivere una
situazione di drammatica incertezza, essendo costretti a combattere ogni
mese per ottenere lo stipendio. In più c'è da dire che puntualmente
risultano disattesi gli accordi per la stabilizzazione del precariato".
Per affrontare tali problematiche la Fai Cisl ha chiesto un incontro
urgente alla Regione Basilicata.

fonte
Basilicatanet

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