POLICORO – La nuova sede Avis del centro jonico, all’altezza della scuola media “Aldo Moro”, in via Puglia 16, come ogni anno promuove la sua attività di raccolta sangue con il classico strumento della sensibilizzazione. Scuole, manifestazioni varie, convegni e ora anche con il porta a porta. La neo presidentessa Maria Rosaria Mancino ha inviato a tutti i cittadini del centro jonico una missiva con la quale invita a donare il bene più prezioso per un essere umano: il sangue. “Oltre alla diffusione della cultura della solidarietà e del dono tra la popolazione, la nostra associazione vuole contribuire –osserva la giovane presidentessa- al raggiungimento e mantenimento dell’autosufficienza di emocomponenti e plasmaderivati della migliore qualità e della massima sicurezza possibile con l’aiuto di donatori periodici, volontari anonimi e associati. Ma donare non significa solo aiutare gli altri, chi si trova in difficoltà, ma è importante mettere al corrente il donatore sull’attività di prevenzione e promozione della salute in un contesto più ampio quale la famiglia o il luogo di lavoro. Infatti il sangue viene prodotto dall’organismo umano e non è possibile fabbricarlo o riprodurlo artificialmente, l’unico mezzo è la donazione. E la nostra associazione si batte per incrementarne il numero, che poi di pari passo è sinonimo anche di solidarietà e di partecipazione attiva alla vita sociale di una comunità. Con la lettera spedita a tutti i policoresi, mi prefiggo anche di creare percorsi virtuosi sulle malattie che si possono curare con poche gocce di sangue, le quali unite a quelle potenziamente donabili potremmo avere un mare di oro rosso da poter soddisfare la domanda di tutti coloro i quali hanno bisogno di trasfusione. Ma nello stesso tempo presso la nostra associazione siamo in grado di fare attività di prevenzione rispondendo a dubbi e paure che si annidano nella mente di ciascuno di noi. E a tutti coloro i quali ne hanno qualcuno rispondo precisamente così: la donazione è un atto di amore, ma è anche un dovere se non un vero e proprio atto giuridico. L’articolo 2 della Costrizione riconosce i diritti fondamentali dell’uomo, ma richiede l’adempimento di doveri di solidarietà per voler e volersi bene”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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