POLICORO – Questo periodo di festa in cui c’è il via vai di persone che entrano ed escono dai negozi, soprattutto del centro cittadino di via Siris, per i regali natalizi ha fatto ritornare d’attualità il dibattito di come animare il centro storico della città che parte da piazza Eraclea per arrivare fino all’incrocio di via Gran San Bernardo. Il presidente della locale sezione di Confcommercio, Luigi Lavieri, lancia la sua proposta: “se ci rechiamo in via D’Aquino a Taranto o nella più vicina Nova Siri il centro cittadino è un’isola pedonale in cui i cittadini dopo una certa ora possono tranquillamente camminare a piedi, mentre prima la strada di accesso è aperta anche alle automobili. Da noi invece questo problema ancora non è stato affrontato di petto avendo solo pavimentato, male per giunta, piazza Eraclea e basta. Le attività economiche non ci sono in piazza, mentre quelle adiacenti sono nelle vicinanze della strada centrale con il caos del traffico fino alle 20:00. Da quell’ora in poi il centro è un deserto non essendoci nessun motivo di attrazione per il cittadino perchè i negozi chiudono. Infatti non essendoci nessun evento il commerciante non è invogliato a tenere la saracinesca alzata oltre l’orario normale di apertura e chiusura della sua attività e il cittadino allo stesso modo non esce nemmeno a passeggiare. Ormai il passeggio si è trasferito al centro commerciale dove, soprattutto la domenica, pullula di persone, anche se poi gli acquisti non sono rapportati alle presenze. Invece allungando la pavimentazione e riammodernando con un piano di recupero urbano, a mio avviso con un investimento modesto di 100 mila euro, la via principale della città potremmo riappropriarci del centro cittadino proprio come lo era negli anni ’80 e fino agli inizi degli anni ’90, dopo i quali uscire la sera in piazza Eraclea non ha più senso. In altre realtà questa riqualificazione urbana ha dato buoni risultati, e anche a Policoro credo che se ne senta la necessità non solo dei commercianti ma di tutta la popolazione che molto spesso il fine settimana si reca addirittura fuori città per gli acquisti. In alcune città del Nord Italia questa politica ha creato i centri commerciali naturali, ovvero i commercianti che si sono uniti, non necessariamente sotto l’aspetto giuridico del consorzio, tra di loro facendo la concorrenza alle grandi strutture stimolando i residenti ad uscite in città e non andare nelle periferie dove sono nati come funghi i centri commerciali”.
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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