POLICORO - Ieri mattina (30 novembre) una società edile di Matera specializzata nella demolizione di edifici ha iniziato, come da convenzione del giugno 2006, ad abbattere nella zona Lido, quartiere “Delfino” o “Marina Azzurra”, un complesso residenziale che doveva sorgere in quella zona più di venti anni fa. I lavori di costruzione di abitazioni civili, uffici e qualche attività commerciale, furono sospesi in quanto la società che si occupava della sua realizzazione venne dichiarata fallita. La stessa, sempre in quegli anni, subì anche delle vicissitudini giudiziarie che la portarono sull’orlo e poi al fallimento vero e proprio. Pertanto gli edifici rimasero incompiuti, ci sono ancora per qualche giorno gli “scheletri” dei grezzi e tali sono rimasti fino ad oggi, simbolo di quello che gli ambientalisti chiamano “scempio” a ridosso del mare e di strutture ricettive, villaggi e quartieri, che negli anni sono stati inaugurati. Il “Delfino” doveva essere una sorta di Policoro 2, progetto solo in parte riuscito poiché il nuovo Piano regolatore generale degli anni ’90 non prevedeva lo sviluppo a mare ma verso l’entroterra del borgo Panevino. In questi due decenni comunque alcune aree sono state concesse a privati cosicché oggi, di fronte al quartiere, c’è in pratica un altro rione dove per giunta nel 2002 venne inaugurato anche il complesso turistico “Summer Time” con cinema, disco-pub e bowling oggi chiuso, la cui proprietà è in fase di trattativa per la vendita, se non di tutto, almeno di una parte della struttura. Nel frattempo che avvenga lo sviluppo armonico e il collegamento con il centro urbano, il cui strumento urbanistico è il Piano d’Ambito, lunedì si è provveduto a mettere la parola fine a un pezzo di brutta storia edilizia di Policoro dando corso ad una nuova fase: la nascita di un complesso residenziale. Infatti subito dopo la demolizione si passerà immediatamente alla costruzione di 300 case circa da parte della stessa impresa, che successivamente saranno vendute a privati, la quale ha comprato all’asta dopo il fallimento di “Massocchi” i suoli dove portare a termine un programma residenziale vecchio di oltre venti anni. Tutto il materiale demolito non sarà smaltito ma riciclato e utilizzato per quelle opere, tipo strade, serventi le nuove costruzioni.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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