venerdì 4 dicembre 2009

Sei giovani ragazze alla scuola di danza a Napoli















POLICORO – Cosa può accomunare sei ragazze del centro jonico dal fisico longilineo, volto pulito e sorrisi smaglianti a trentadue denti? Un concorso di bellezza? Più o meno. Essere scritturate per una fiction adolescenziale? Con la recita se la cavano benino ma non è il loro forte. E quindi? I movimenti leggiadri dei loro corpi non sono passati inosservati a Mauro De Candia, un talent scout della danza meridionale, che dopo una loro esibizione ad Episcopia e località limitrofe tra cui anche Senise, le ha subito precettate per Napoli, dov’è presente una delle più conosciute scuole di danza di tutto il Sud Italia: Formazione Tersicore. C’è chi farebbe follie per vedere una ragazza danzare sotto i riflettori della città partenopea, famosa per la sua fantasia e per le tradizioni artistiche, e tra queste c’è anche la disciplina della danza a cui solo sessanta ragazze è destinato danzare tra le migliaia di ragazze che si presentano per le selezioni. E tra queste tra le prescelte da De Candia ci sono anche le policoresi: Lucia Cornacchia, Aurora Costanza, Federica Florio, Marilisa Gallicchio, Rosy Lupiano, Piera Petrocelli. Tutte cresciute sportivamente, materialmente e spiritualmente al Club 88, una sorta di polisportiva, di Giuseppe Satriano, una fucina di talenti non solo nella danza, e allenate da Monica Romeo. Dopo aver mosso i primi passi, è proprio il caso di dirlo, e messesi in luce a varie manifestazioni lucane, ora per loro si apre il proscenio prestigioso della scuola napoletana di De Candia dove saranno seguite dallo stesso danzatore classico e coreografo prima di spiccare il volo, almeno si spera, nell’olimpo della nazione che sono Milano “La Scala” e Roma. Per queste sei inseparabili amiche, prima che danzatrici, si sono schiuse le porte per una bella carriera artistica nel tempo e nello spazio che è la danza, uno spettacolo espressivo e raffinato usato anche nel teatro e molto apprezzato per i palati fini degli aristocratici per la gioia e le emozioni che sa trasmettere.

Gabriele Elia

(il Quotidiano della Basilicata)

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