POLICORO – Ci voleva il Lunedì
dell’Angelo per svegliare le coscienze dei cittadini sul bene più prezioso che
ha Policoro: il mare. Purtroppo solo di questi periodi la Duna centrale
riacquista quella centralità turistica che in tutto l’anno si porta dietro a
malapena per due/tre mesi coincidenti con quelli estivi, nulla più. Rispetto ad
un anno fa però c’è stata meno gente per la tradizionale gita fuori porta, la
pasquetta. Le condizioni meteo hanno tenuto e a dispetto delle previsioni non è
piovuto, almeno fino alle 18:00. Come ogni anno ci sono note dolenti e qualche
barlume di ottimismo. Le prime, purtroppo, sono superiori alle seconde. La parola
crisi è usata e abusata, e spesso fa anche comodo per nascondersi dietro la
mancanza di motivazioni da parte di tutti gli attori principali del settore:
imprenditori e istituzioni. La sensazione, parlando con gli stessi impresari
del divertimento, è quella che tutti procedono atomisticamente, ognuno per i
fatti propri. Per farla breve il sistema turistico Policoro non c’è. Dal basso
difficilmente nasceranno proposte accettate da tutti. Troppe rivalità, troppo
inimicizie, ci si guarda in cagnesco e ognuno procede per ordine sparso. Ecco
perche il piatto della bilancia pende più dal lato delle note dolenti. All’Oro
Hotel di via Lido il week end di Pasqua ha registrato 180 presenze provenienti
per lo più dalla vicina Puglia: “Sono –spiega il direttore Rocco Larocca-
persone che si muovono non perché incuriositi di visitare la nostra zona, ma
utenti che girano in un circuito di amicizie creato da noi stessi con
promozioni e offerte valide quasi tutto l’anno. La promozione del territorio e
politiche di marketing latitano ma questa non è una novità. Per l’estate
abbiamo un buon numero di prenotazioni, ma figlie del criterio di cui sopra:
nostre amicizie”. Infatti a pochi metri di distanza all’hotel Residence
Heraclea, stesso target, il dato è molto
diverso. Una cinquantina di presenze. “Se la Pasqua –ammette un dipendente
della reception- fosse stata tra una/due settimane il dato sarebbe stato più
incoraggiante. Per l’estate è impossibile fare previsioni perché ormai la
vacanza non la si pianifica più. Si certa il pacchetto prezzo qualità
all’ultimo minuto”. Sul lungomare la fotografia è la stessa, a tinte fosche:
tra i lidi fissi c’è addirittura chi non ha aperto. Meno male che ci ha pensato
La Capannina di Antonio Mastrosimone, il quale da noi avvicinato non ha mancato
di darci una buona notizia: “Per quello che mi riguarda l’estate è iniziata
ufficialmente oggi. Siamo stati aperti anche a Pasqua e onestamente ci sono
stati clienti che hanno prenotato e coloro i quali hanno pranzato o cenato
qui”. A pochi metri anche l’Heraclea di Faraco, aperto d’inverno durante il week
end, non ha tradito le attese. Al centro della rotonda di via Lido il
ristorante “Summer Time” di Michele Schillizzi e consorte Giuliana Vitarelli
dopo il rodaggio di un anno fa non si sono fatti pregare due volte ad aprire i
battenti: “Grazie a Dio –commentano- i tavoli sono quasi tutti pieni. Qualcuno
è stato riservato per chi all’ultimo minuto vuole pranzare da noi. Speriamo sia
di buon auspicio per l’estate 2013. Non mancano le difficoltà avendo dovuto
contenere i prezzi del menù: 15:00-20:00”. Al Policoro Village Antonio Lavieri,
fresco di un nuovo ammodernamento all’interno del camping, ci dice: “I
trasporti da e verso Policoro sono scadenti con i nostri clienti che devono
muoversi per forza con l’automobile. Qualcuno c’è da noi ma lavoriamo quasi
gratis con prezzi che a malapena coprono i costi. Lo facciamo per aprire la
nostra nuova struttura (secondo anno ndr) all’esterno con l’auspicio che
qualcuno ritorni per l’estate”. L’Aquarius di Torremozza, scuola velica,
inaugura ufficialmente la stagione mercoledì 3 aprile e fino a giugno ci sono
prenotazioni di scuole e ragazzi come ci ha riferito il direttore della
struttura Mimmo Calbi. Al Circolo velico lucano, lungomare centrale e stessa
offerta turistica, la stagione è partita un mese fa, ma in sordina. L’anno
scorso a parità di periodo c’erano più campi scuola. A regime però i numeri
sono destinati ad aumentare. Fortunatamente ci sono i pugliesi che hanno
comprato la seconda casa nella Policoro 2, zona Lido, a fare numero e portare
in loco parenti e amici. La cementificazione è servita a qualcosa, altrimenti
saremmo ancora all’anno zero, quello che una volta si chiamava il turismo dei “cutisti”.
Si cresce con il freno a mano pur avendo una prateria di fronte. Per il momento
non ci sono grandi idee. Ecco luci e ombre di un settore che non decolla dal
basso. Perché allora non provare con una pianificazione politica dall’alto?
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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