mercoledì 10 aprile 2013

L’essenza della poesia nel libro di Maria De Michele: “L’isola della vedova”




NOVA SIRI – Non è semplice scrivere della presentazione di un libro di poesie quando il parterre dei relatori è composto da due critici letterari del calibro di Rocco Campese e Antonio Quarta; se poi ci aggiungiamo il nome della letterata Maria De Michele, autrice del libro, il cerchio si chiude e la serata diventa un appuntamento culturale unico. Si presentava gremita di persone incuriosite la biblioteca comunale della marina di Nova Siri sabato 6 aprile alla presentazione del libro “L’isola della Vedova”, ad opera delle associazioni Achernar di Policoro in collaborazione con Musicarte di Nova Siri e l’Infopoint turistico del Gal Cosvel guidato da Rosalia D’Affuso. Campese ha descritto l’ultimo capolavoro della Prof.ssa De Michele, da sempre impegnata nel modo culturale prima come docente di italiano, storia e poi come compositrice di alcune silloge molto apprezzate sia dagli addetti ai lavori che dal vasto pubblico degli amanti della poesia, un’opera fuori dagli schemi, unica nel suo genere in cui estro e sensibilità rendono la De Michele una poetessa doc. I suoi versi per bellezza ed intensità toccano i sentimenti più nobili dell’essere umano, primo fra tutti l’amore. Ma toccano anche le corde dell’anima con la sua trascendente spiritualità che accompagna la mente del  lettore in una dimensione ultra terrena. Non che la De Michele abbia scoperto il Mistero della vita, quello non è dei comuni mortali, però l’idea di una vita vissuta con educazione, grazia, amore, sensibilità, gusto per il bello, solidarietà verso gli altri sono virtù propedeutiche per penetrare nel Mistero e rendersi conto che un’altra vita è possibile, che c’è. Quarta ha sottolineato come la poesia non sia una materia scientifica che si insegna a scuola, ma essa viene dal profondo dell’anima, dall’ispirazione, crea dubbi a volte smarrimento che la circondano e la proteggono perché in fondo la poesia è la più bella espressione artistica dell’essere umano, un contatto irrazionale e sentimentale con la propria interiorità, nella quale si specchia e si riscontra il divino. Un’analisi introspettiva che porta ciascuno di noi ad essere un potenziale poeta con le nostre esperienze dirette ed indirette, e un’apertura verso il mondo che ci circonda dei nostri segreti e del nostro essere. Una radiografia sincera di come siamo attraverso un gesto, un simbolo, un segno, che nei versi della De Michele sono colti in 26 poesie da leggere tutte d’un fiato, come ha fatto durante la serata il Prof. Antonio Roseto, che rendono “L’isola della vedova” un libro da custodire gelosamente nella propria biblioteca materiale e soprattutto in quella dimensione mistica umana.

 Gabriele Elia (fonte il Quotidiano della Basilicata)

 

 


Nessun commento:

Posta un commento