martedì 2 aprile 2013

Itrec segreto di Stato: dal silenzio di De Filippo al danno d’immagine del Metapontino


 “La notizia pubblicata sulla gazzetta sul “ segreto di stato” applicato alla documentazione sul piano globale di disattivazione dell’impianto Itrec della Trisaia di Rotondella da parte del Ministero dello Sviluppo Economico è alquanto grave e non giustificata”. E’ quanto dichiarano i volontari di No Trivelle nello Jonio/No Scorie Trisaia. Che poi aggiungono: “Non è ammissibile per un Ministero e in una Repubblica applicare il segreto di stato sull’impiego d’ingenti fondi pubblici pagati dai cittadini per la tutela della salute delle popolazioni e sullo sviluppo sociale ed economico di un territorio danneggiato già a priori nell’immagine per la sola presenza di un centro nucleare. Sulle questioni legate all’Itrec in Basilicata, la trasparenza istituzione-popolazione è sparita.  Sono circa due anni che il presidente De Filippo non convoca più il tavolo della trasparenza regionale (contrariamente a quanto fanno le altre regioni nuclearizzate italiane dal Piemonte alla Campania, dove il tavolo è convocato con regolarità), per cui le comunità non sanno assolutamente più nulla di cosa, accade all’interno dell’Itrec, di com’è realizzato il decommissioning (la messa in sicurezza del sito), su come sono eseguiti i lavori, su chi li esegue e quali progetti futuri sono collegati al centro nucleare lucano. La mancanza di trasparenza sull’Itrec e la presenza del centro nucleare  in questi anni ha prodotto invece un danno d’immagine al territorio del Metapontino , una vera spada di Damocle nucleare per lo sviluppo del  settore agricolo e turistico. In un Metapontino ricco di  un’agricoltura biologica e di qualità, di un turismo eccellente e di un’archeologia unica al mondo. Invitiamo pertanto  i comuni e le imprese a valutare eventuale azione legale contro un eventuale danno d’immagine provocato dalle istituzioni ,da mancata trasparenza e altri segreti di stato su attività esterne come quelle legate al nucleare che hanno un impatto emotivo –economico immediato sulle economie locali. Chiediamo ai sindaci del territorio quali primi responsabili della salute pubblica di attivarsi per creare i tavoli della trasparenza sul nucleare a livello locale(nelle aule consiliari), dove Sogin,  Arpab ,Regione e istituzioni vengano a spiegare ai cittadini come sono spesi i soldi pubblici e com’è garantita la salute pubblica ,con un rapporto con il territorio diverso e partecipato sulla questione. Quest’anno la grande mobilitazione pacifica di Scanzano del 2003 contro le scorie nucleari compirà 10 anni , in quel grande evento c’era una lezione di democrazia e di civiltà da imparare e che la reticente politica degli amministratori pubblici ha ignorato, mentre continua ad aleggiare anche sui nostri territori lo spauracchio del deposito nazionale di scorie nucleari che l’ex governo Passera-Monti (ora provvisorio) voleva annunciare nella primavera 2013. In mancanza di chiare risposte dalle istituzioni  riprenderemo le iniziative   di mobilitazione popolare”.

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