In un comunicato stampa, L'Organizzazione lucana ambientalista (Ola), NoScorie Trisaia, Ambiente e legalità e NoTriv Mediterraneo rendono noto che "sono state avanzate due nuove istanze di permesso di ricerca riguardanti il Mar Jonio/Golfo di Taranto (Zone D-F). La prima, della Petroceltic Italia srl, è inerente alla riapertura del procedimento relativo all’istanza di permesso di ricerca “d 151 D.R-.EL”, rigettata in data 19 luglio 2011 dal ministero dello Sviluppo Economico. La seconda istanza (“d 68 F.R-TU”), invece, è stata ripresentata dalla Transunion Petroleum Italia srl e riguarda la riperimetrazione della suddetta area marina oggetto di ricerca idrocarburi".
"Le Organizzazioni ambientaliste - è scritto nel comunicato - nel
denunciare il mistero circa l’iter amministrativo che il ministero
dell’Ambiente intende seguire per l’attivazione delle procedure VIA
(Valutazione di Impatto Ambientale), invita i Comuni interessati ad attivarsi
per eventuali azioni legali affinché venga scongiurato che il Mar Jonio diventi
il colabrodo petrolifero del Mediterraneo.
Le nuove istanze della Petrolceltic e della Transunion Petroleum Italia sono comprese nel tratto di costa tra Policoro-Nova Siri/Roseto Capo Spulico-Trebisacce-Villapiana, per una superficie complessiva di circa 875 Kmq".
Le nuove istanze della Petrolceltic e della Transunion Petroleum Italia sono comprese nel tratto di costa tra Policoro-Nova Siri/Roseto Capo Spulico-Trebisacce-Villapiana, per una superficie complessiva di circa 875 Kmq".
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