POLICORO – A maggio lo sportello
staccato della Cciaa (Camera di commercio per l’industria e l’artigianato)
presente nel centro jonico, ubicato nei locali comunali del Municipio, ha
chiuso i battenti definitivamente. Il presidente della Cciaa di Matera, Angelo
Tortorelli, spiega le motivazioni: “Viviamo un periodo di vacche magre e a
malincuore abbiamo dovuto tagliare alcuni costi dell’Ente camerale
improduttivi. Prima di chiudere a Policoro abbiamo tagliato dappertutto e così
la Giunta camerale già 18 mesi fa decise di chiudere nel centro jonico. Le
presenze erano irrisorie e non giustificavano la presenza di una unità
lavorativa. D’altronde con la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione i
certificati si fanno on line premendo un semplice tasto del Pc. Basti recarsi
da un consulente abilitato o da un tabaccaio, edicola, e si possono chiedere le
visure camerali che l’utente vuole; l’unico inconveniente è il certificato antimafia
che si deve fare per forza qui a Matera senza altre soluzioni. Però questo tipo
di certificazione si richiede una volta e basta. Era doveroso da parte mia
ottimizzare le risorse economiche e umane alla luce della grave crisi economica
che sta attraversando il Paese. Anche noi come Cciaa siamo soggetti ai vincoli
del Patto di stabilità e non possiamo assumere nessuno. Tanto per fare un
esempio negli ultimi tempi a Matera sono andate in pensione 5 unità lavorative
e non possiamo rimpiazzarle. Da qui la necessità di richiamare in sede quei
dipendenti che prima erano dislocati in vari Comuni della provincia tra cui
Policoro. Inoltre da informazioni in mio possesso alcuni utenti si recavano
alla Cciaa di Policoro per una sorta di attività di consulenza che non deve
fare la Cciaa ma le associazioni di categoria come la Confcommercio,
Confesercenti, Cia, Cna, e così via. E a tal proposito la Cciaa favorisce
quell’attività di consulenza volta ad intercettare finanziamenti come quelli
per l’internazionalizzazione delle nostre imprese proprio per aiutarle ad
essere concorrenziali sul mercato. Registriamo una carenza di questo servizio
con fondi europei che ritornano indietro se non vengono spesi. Questa è la
sfida che dobbiamo affrontare se vogliamo guardare avanti superando logiche di
campanile e un modo di gestire risorse pubbliche ormai superato. I tempi sono
difficili e facciamo tutti un salto culturale in avanti”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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