POLICORO
– Nel marzo del 2011 il Metapontino fu colpito da un nubifragio tanto che il
Governo nazionale fu costretto a dichiarare lo stato calamità. In seguito alla
declaratoria la solidarietà al mondo agricolo e alle famiglie arrivò da più
parti solo che alle parole non sono seguiti i fatti: il ristoro dei danni. Così
nacque il comitato Terre Joniche che iniziò una serie di manifestazioni, tra
cui tre scioperi della fame. Ad oggi però i danni sono rimasti e i soldi
stanziati non sono stati svincolati. Così nella mattinata di domenica in piazza
Eraclea a Policoro il Comitato ha fatto sottoscrivere ai sei candidati alla
carica di primo cittadino l’impegno a prodigarsi per la causa degli alluvionati
dopo che le elezioni avranno decretato il nuovo sindaco della città jonica. “In
alcuni casi –osservano i componenti del comitato- sono stati gli stessi
agricoltori ad intervenire a proprie spese sobbarcandosi dei debiti per far
fronte immediatamente ai danni subiti alle rispettive abitazioni e poderi;
pertanto i 14,5 milioni di euro stanziati di cui il 50% dal Governo Berlusconi
e l’altra metà dalla Regione Basilicata sono ancora fondi virtuali per la messa
in sicurezza del territorio individuando l’area epicentrica. Noi chiediamo, con
l’impegno delle istituzioni, lo sblocco dopo che la procedura amministrativa è
stata completata con la dichiarazione dello stato di calamità, i soldi
stanziati e la nomina di Vito De Filippo Commissario straordinario per l’emergenza. Ebbene ad oggi
come scusante ci è stato detto che ancora non sono stati stimati i danni e una
mappatura del territorio interessato dalla calamità naturale non è ancora
certo. Inoltre ci era stato promesso dalla Regione Basilicata un ulteriore
milione di euro come misura aggiuntiva da destinare alle famiglie maggiormente
colpite; anche in questo caso solo parole. E infatti venerdì a Metaponto
abbiamo provocatoriamente lanciato la “spesa proletaria” con banconote create
ad hoc con le icone di Berlusconi, De Filippo, Monti e Vendola, ovvero tutti
coloro che fino ad oggi non hanno mantenuto le promesse. Anche l’Anci si è
schierata dalla nostra parte”.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
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