La
sede staccata della Cciaa (Camera di commercio industria artigianato e
agricoltura) del centro jonico ha chiuso i battenti. Ci siamo recati di persona
nella sede di piazza Aldo Moro, nei locali comunali, e abbiamo trovato la
scritta: sede chiusa. Pensavamo che fosse una chiusura momentanea dovuta a
lavori di manutenzione dei locali o della rete telematica, o alla chiusura pre
estiva fino a settembre come accadeva fino al 2011 quando l’ufficio chiudeva
nel mese di agosto per riaprire a settembre; invece gli utenti non potranno più
usufruire dei servizi del tipo: visure camerali, iscrizioni di imprese
nell’apposito registro e cancellazione delle stesse e tutti quegli adempimenti
necessari per il mondo produttivo. E’ l’ennesima spoliazione dei servizi che si
abbatte in Basilicata a da cui Policoro era rimasta immune finora. A Matera
hanno chiuso la sede provinciale della Banca d’Italia, a Potenza la caserma
dell’esercito, tanto per citare gli ultimi esempi, per non parlare poi di
scuole accorpate in istituti comprensivi con grave nocumento per gli utenti. Il
tutto dietro il sostantivo più utilizzato in questi anni: crisi. E pertanto
tutti si nascondono dietro tale parola per chiudere o ridimensionare servizi
essenziali per i cittadini ed evitare così una sorta di pogrom. Tagli
orizzontali e generalizzati senza tener conto del bacino d’utenza, delle
difficoltà dei trasporti per raggiungere i centri più grossi, la perdita di
tempo per gli utenti che si moltiplica a dismisura quando si ha a che fare
direttamente con una burocrazia pletorica, figuriamoci ora che bisognerà
percorrere 150 chilometri tra andata e ritorno: Policoro-Matera. Nella
fattispecie della Cciaa, lo sportello policorese era il punto di riferimento di
tanti professionisti e imprenditori di tutto il comprensorio e la felice
intuizione di aprire una sede staccata venne all’Amministrazione di Antonio Di
Sanza-Nicola Lopatriello (1997). Iniziarono allora i contatti con il presidente
provinciale della Cciaa dell’epoca, che si concretizzarono poi positivamente
con la sua inaugurazione. E per tenere lo sportello aperto e fruibile a tutti
fu messo a disposizione dell’ente camerale un locale di proprietà del Comune
gratuitamente, senza oneri per nessuno, e di recente anche ammodernato. Ora con
la sua chiusura Policoro e la fascia jonica perde un presidio economico statale
dopo dieci anni di operatività. Un ulteriore dazio da pagare alla maledetta
crisi. Che a qualcuno fa comodo per passare inosservato e continuare a lavorare
sotto traccia senza essere disturbato.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
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