martedì 22 maggio 2012
Il valore aggiunto dei trentenni premia Leone
A Policoro perde il Partito-regione. Vince di misura Rocco Leone, candidato del Pdl, profilo poco berlusconiano e molto attento nel secondo turno a non esporre bandiere di partito sul palco. E ancor piu’ attento a far stare i big tra il pubblico della piazza ai suoi comizi. Perde di misura, ma perde, il giovane Marrese, Bubbico-boys e candidato di riferimento dal segretario Speranza che con lui aveva vissuto i giorni di Scanzano e una stagione politica che ha creato una nuova generazione politica che inciampa nelle gobbe problematiche della mai nata seconda repubblica italiana. Marrese era un candidato con tutti i requisiti adatti per fare il sindaco e scelto con il democratico metodo delle primarie ma tutto questo non gli è bastato per conquistare la maggioranza. La novità antropologica della vittoria di Leone sta nella presenza della lista Trenta, composta da esordienti e volti nuovi della politica. Una lista premiata con buoni consensi e che alla fine del secondo turno ha dimostrato di poter essere il valore aggiunto. Altro elemento determinante il voto dei perdenti del primo turno, che in larghissima parte hanno premiato Leone, mentre a poco e’ servito il ruolo ondivago dell’Api in appoggio a Marrese. A poco sono servite anche le alchimie al ras trasformista locale Di Sanza, la presunta graniticità del centrosinistra, il nuovismo pulito di un candidato che mai aveva governato. A Policoro fa la differenza anche un voto libero in una città che non ha il consenso controllato. Il voto di Policoro ora pone grandi questioni nel bipolarismo imperfetto lucano. Al Pd e al centrosinistra l’avvertimento che non sempre tutto è deciso nell’urna delle città in Basilicata. Nel Pdl, nel suo momento piu’ basso dal punto di vista nazionale, la lezione che quando ci si contamina per tempo e dal basso con la propria base elettorale si puo’ anche vincere. Tutto questo è nato in una città che ha visto cadere una giunta per una questione morale forse poco discussa e male affrontata e che alla fine, quasi per paradosso, è stata meglio interpretata proprio da Leone che con Lopatriello aveva governato e che poi ha saputo indicare come modello da cui staccarsi.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
Paride Leporace
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