POLICORO - Continua
l'attività di vigilanza della Guardia costiera di Taranto
lungo tutto il litorale di
competenza, finalizzata al controllo sull'intera filiera di pesca ed al
contrasto della pesca illegale, con particolare attenzione alla tutela delle
sempre più limitate risorse ed alla salvaguardia dell'ecosistema marino. Nella
nottata di venerdì 4 il personale appartenente al Nucleo difesa mare della
Capitaneria di Porto di Taranto e dell'Ufficio Locale Marittimo di Policoro,
nel corso di una attività di perlustrazione condotta via terra lungo il
litorale di Nova Siri, ha intercettato, a seguito di una lunga attività di
appostamento, alcuni individui che con l'ausilio di due piccoli natanti erano
intenti alla pesca del novellame di sarda (bianchetto). I pescatori di frodo
erano forniti anche di un furgone sul quale il prodotto è stato caricato per il
successivo trasferimento ai punti di vendita illegali. La pattuglia della
Guardia costiera è, quindi, intervenuta per bloccare i pescatori. Accortisi di
quanto stava per accadere ed aiutati dal buio, i natanti sono riusciti a
dileguarsi via mare. Dopo un inseguimento è, invece, stato bloccato il
conducente del furgone ed un altro complice, che quindi sono stati deferiti all'Autorità
giudiziaria. All'interno del furgone sono state rinvenute oltre cento cassette
di novellame di sarda per un peso totale di circa una tonnellata. Il valore del
pesce sequestrato, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato ai pescatori senza
scrupoli alcune decine di migliaia di euro. Dopo la verifica da parte del
personale del Servizio veterinario dell'Azienda sanitaria materana tutto il
quantitativo di prodotto sequestrato, essendo velocemente deperibile, è stato
donato in beneficenza a diverse parrocchie, mense per i poveri ed associazioni
no profit. La pesca del novellame è vietata perchè si tratta di pesci di taglia
particolarmente bassa, che servono da nutrimento ai pesci più grossi in
determinati periodi dell’anno. Pescare il novellame rappresenta, dunque, un
grave danno all’ecosistema marino. Un’altra piaga aperta sullo Jonio metapontino
è la pesca irregolare a strascico, che danneggia irrimediabilmente la flora dei
fondali.
Fonte
Il Quotidiano della
Basilicata
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