giovedì 31 maggio 2012

Sert trasferito in via Puglia


POLICORO – La scorsa estate, in piena polemica sul ridimensionamento dei servizi del locale nosocomio “Giovanni Paolo II”, si caratterizzò anche per l’opportunità o meno di trasferire il Sert dall’ospedale di viale Salerno in quelli di via F. Fellini, esattamente dal lato opposto della città nei pressi di una casa famiglia per minori. I residenti dell’area contestarono la delibera dell’Asm di trasferimento mettendo in risalto i costi aggiuntivi intrinseci e la possibilità che venisse messa a rischio la tranquillità di tutta la zona all’interno della quale ci sono delle attività produttive, visto che gli utenti di riferimento del Sert (servizio di contrasto alla tossicodipendenza) sono cittadini con disagi di varia natura. Dopo la tempesta delle polemiche ci fu la quiete. Una pausa di riflessione. E anche gli stessi operatori sanitari hanno ammesso l’inopportunità del trasferimento che allontana i pazienti da tutti gli altri servizi alla persona discriminandoli dall’accesso diretto  ai reparti del nosocomio. Però il management dell’Asm (Azienda sanitaria di Matera) ha proseguito imperterrito per la propria strada e resa operativa la delibera. Così da qualche settimana il Sert ha cambiato sede, con ingresso da via Puglia nella zona ex Allione tanto per intenderci. E sono ritornate di moda le polemiche: la prima sul fitto da pagare in un momento di crisi economica e di tagli indiscriminati alle risorse pubbliche e di conseguenza ai servizi alla persona; si tagliano posti letto e si chiudono i reparti per poi pagare canoni di locazione a privati cittadini. Dall’altro il mancato rispetto della privacy per i fruitori. Da fonti in nostro possesso il fitto pagato dalla collettività ammonta a 5.000€ mensili che moltiplicati per anni 6 + 6 come le normative contrattuali d’affitto prevedono, corrisponderebbe una somma notevole e gravosa da far pagare ai contribuenti. Inoltre da segnalare la carenza di sicurezza che sarebbe messa a rischio. Infatti il Sert è un servizio pubblico del Sistema sanitario nazionale dedicato alla cura, alla prevenzione ed alla riabilitazione delle persone che hanno problemi conseguenti l'abuso di sostanze psicoattive (droghe o alcool) che generano dipendenza dalle stesse. Policoro, oltre ai numerosissimi pazienti, dispone di una propria pianta organica, definita periodicamente dalla Regione, dove vi sono operatori altamente professionali, qualificati e specializzati nella dipendenza da sostanze psicoattive: medici, infermieri professionali, educatori professionali, assistenti sanitari, assistenti sociali, psicologi e personale OTA (Operatore Tecnico per l'Assistenza), i quali professionisti per la delicatezza della prestazione fornita dovrebbero essere i primi ad essere tutelati anziché lasciati soli.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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