BARI – Nichi Vendola porrà un ultimatum al premier Monti il 17, in occasione del vertice convocato a Palazzo chigi con i governatori del Sud: se non verrà risolta la vertenza della Puglia con Trenitalia, la Regione non si siederà al tavolo. Di fronte all'annuncio formale della class action da parte dei consumatori pugliesi, trattative sarebbero già partite con i ministeri interessati al caso. “Credo che Trenitalia debba delle risposte a noi e che il governo Monti debba delle risposte al Sud. Noi non faremo sconti a nessuno”. Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti oggi a margine di un incontro sui tagli delle tratte da e per la Puglia verso il centro-nord, al quale partecipano esponenti dei partiti di centrodestra e centrosinistra, sindacati, associazioni dei consumatori, comitati cittadini. Vendola ha sottolineato che dalla Puglia partirà “una rivolta contro l’idea che l’Italia possa essere spezzata in due, e che il Sud possa essere sempre abbandonato, il luogo in cui i treni fanno schifo, i treni non partono” e dove “viaggiare di notte non è più possibile”. A chi gli chiedeva di eventuali forme di proteste, quali ad esempio l’occupazione di binari, Vendola ha risposto che “decideremo insieme come costruire la più determinata, pacifica e civile delle rivolte”. Vendola ha poi detto che “la class action decisa dalle associazioni dei consumatori mi pare una iniziativa opportuna”. Si “sta giocando troppo – ha rilevato - sulla pelle dei cittadini del Sud Italia, dei lavoratori, degli studenti, dei cittadini pugliesi con una scelta che Trenitalia fa, di spaccare in due l’Italia, di rompere una antica storia di diritto alla mobilità”. “Noi in questi anni – ha continuato - abbiamo registrato un drammatico peggioramento della qualità del servizio del trasporto ferroviario. Quelle carrozze letto sempre così sporche, sempre così fredde di inverno, sempre così bollenti d’estate. C'era la sensazione che si volesse scoraggiare quel tipo di treni”. Per Vendola “l'offerta è stata squalificata per depotenziare la domanda di trasporto. E oggi sono arrivati i tagli. Poi, dopo le proteste, sono arrivati quei biglietti ferroviari a tariffa speciale, che hanno rappresentato una presa in giro: la beffa dopo il danno da parte di Trenitalia, come è stato denunciato da diversi organi di stampa”. “Noi – ha concluso – non ci possiamo minimamente adeguare a questa violenza. Il Sud subisce una grande violenza, la Puglia subisce un sopruso inaccettabile. Noi siamo cittadini d’Europa, i nostri studenti raggiungono le città del Nord con i treni. Noi vogliamo viaggiare, abbiamo questo diritto”.
FONTE
La Gazzetta del Mezzogiorno
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