POLICORO – Il mondo agricolo scende di nuovo in piazza. Da qualche ora i trattori degli imprenditori del settore primario dell’economia regionale sostano nel piazzale antistante l’Enea Trisaia di Rotondella, luogo dove in passato non sono mancate altre manifestazioni simili. A darne comunicazione è il Cam, Comitato agricolo del Metapontino, che ha in Ovidio De Stefano uno dei suoi fondatori: “L’altro giorno –osserva- insieme a noi c’erano anche i tir della protesta dei “Forconi” partita dalla Sicilia ma che in queste ore si sta allargando a macchia d’olio in tutta Italia. Condividiamo insieme una battaglia per la sopravvivenza. Loro, che poi si sono spostati in un’altra area della Basilicata, sono alle prese soprattutto con il caro benzina; noi invece abbiamo a che fare con una crisi ancora più profonda e strutturale. L’aumento delle accise, per rimanere in tema dei “Forconi”, comporta un’impennata del costo del carburante, in aggiunta al quale c’è da registrare la nuova patrimoniale del Governo Monti, l’Imu (ex Ici ndr), che colpisce terreni, fabbricati e pertinenze e gli oneri contributivi ormai insostenibili. Alle responsabilità della classe politica, che per l’anno nuovo ci ha fatto un bel regalo, non bisogna sottacere, anzi lo ribadiamo per l’ennesima volta, i danni delle calamità naturali degli anni scorsi sui quali stiamo ancora pagando dazio in termini di produzione senza essere stati ristorati. La nostra protesta continuerà, vedremo in che modo, fino a quando il Governo non darà al mondo agricolo dei segnali di un’inversione di tendenza e risposte alle nostre rivendicazioni”. Nel frattempo il Movimento dei Forconi Lucani si sposta a Matera per decidere come scendere in strada al fianco di quelli che già lo hanno fatto. Tra loro ci sono: agricoltori, artigiani, titolari di aziende, tecnici, disoccupati, precari, giovani impegnati in movimenti e associazioni, vertenze per la difesa del territorio, del lavoro, dei diritti contro la crisi drammatica che non accenna ad allentare la presa.
Gabriele Elia
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