Per chi non l’ha vista, può essere la partita degli equivoci. Il risultato, anzitutto: quello di una partita senza storia? Sì e no. Perché il divario numerico si è dilatato solo negli ultimissi giri di lancetta. E però, prima, se è vero che un paio di episodi, non ultima la dormita di Manolio nell’azione del raddoppio del Policoro, avevano scritto il punteggio, è anche vero che appigliarsi, a quegli episodi sarebbe fuorviante. Il Policoro ha dato l’idea, dall’inizio alla fine, di essere sempre in controllo totale della gara, di poterne determinare, e se del caso modificare, l’andamento a piacimento. Insomma, un anno esatto dopo il canovaccio è lo stesso. Solo che, stavolta, il pronostico era tutto dalla parte del Policoro, ed i rossobleu di Valente lo hanno rispettato senza mai rischiare più di tanto contro un Avigliano volenteroso, che ci ha messo tutto l’impegno possibile, ma che, come sempre gli capita, al momento sbagliato ha piazzato l’errore che vanifica tutto. Aggiungiamoci una squadra rimaneggiata (Vito Mancusi, Massimo Sabato e Romaniello indisponibili), e il quadro è completo. L’innesto di Rapolla (nel finale si rivedrà anche l’altro nuovo arrivo, Angelucci) dà qualche idea e un bel po’ di pericolosità in più nel tiro dalla distanza all’Avigliano, tanto che è Coretti, inarcandosi all’indietro sul pallonetto da lontanissimo del neo-granata, a impedire che il risultato si sblocchi. Va a posizionarsi nel centro della linea mediana il nuovo arrivato, a fianco di Domenico Mancusi, con Santarsiero e Porretti a partite dalle linee esterne; in difesa ci sono Sileo e Vito Gerardi larghi con Salvatore e Scarano centrali,
davanti il rientrante Vaccaro con Vitantonio Sabato. Manolio e Frabetti esterni e Nuzzi e Saccente centrali sono la risposta in difesa di Valente, che piazza Ragazzo a cavallo fra il trio di centrocampo Castoro-Modarelli-Oriolo e il tandem offensivo Selvaggi-Serritella. La partita la gestisce il Policoro come gli aggrada, pur con ritmi placidi, influenzati probabilmente da un approccio rossobleu condizionato dalla differenza descritta dalla classifica. Aspetta il momento giusto e magari l’errore da sfruttare, la squadra di Valente. E l’errore arriva, Gerardi perde palla, Selvaggi dal lato corto destro dell’area piccola mette in mezzo colpendo malissimo ma sorprendendo Della Croce, Serritella in spaccata mette dentro. Un quarto d’ora ancora, ed è già tempo di aprire gli archivi. Complice, stavolta, Manolio che non vede un fuorigioco enorme di Selvaggi e Serritella e fa proseguire l’azione in velocità del primo, che giunto in area tocca dietro per la doppietta dell’ex Tanagro. La ripresa è accademia, con il Policoro che controlla e gestisce con tranquillità, nonostante Rapolla ci riprovi in altre due circostanze e Sarr riesca ad impappinarsi sprecando l’opportunità di dare un minimo di pepe al finale, che, invece, vede il Policoro dilagare con la doppietta di Selvaggi. Lo 0-4 è pesante e forse eccessivo per l’Avigliano, ma per come il Policoro ha amministrato la gara, sul risultato c’è poco da dire.
FONTE
Il Quotidiano della Basilicata
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