POLICORO – Gianni Rosa e Mario Venezia, entrambi consiglieri regionali del Pdl, nella sala parrocchiale della città jonica martedì 27 dicembre hanno incontrato i cittadini per discutere con loro della: “Situazione economica e politica della Basilicata”. Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema della nuova stagione congressuale per il Pdl lucano. In particolare Rosa ha ricordato: “A fine gennaio ci sarà il congresso provinciale di Matera e una settimana dopo quello di Potenza. Noi siamo portatori di un’istanza di cambiamento del partito e della sua classe dirigente. Oggi il Pdl è un partito isolato nel contesto delle alleanze sia a livello regionale che locale, e il congresso deve servire ad aprire una nuova stagione politica se vogliamo candidarci ad essere credibili e pertanto forza di Governo. Un primo segnale positivo arriva dal nazionale dove il coordinatore Alfano ha già detto che il criterio per la votazione dei segretari sarà: una testa, una tessera, un voto. Dunque regole democratiche per tutti nella speranza che il Pdl si possa aprire alla società civile senza rimanere una èlite di notabili come lo è stato finora”. Sulla stessa falsariga anche il collega Mario Venezia, portatore anch’egli di una visione nuova del partito, il quale però ha incentrato il suo discorso più sulla situazione economica della regione parlando di rivolta popolare al cospetto delle cifre da lui citate : “In Basilicata ci sono 65 mila disoccupati, 60 mila famiglie sotto la soglia di povertà, 13 mila posti di lavoro persi negli ultimi due anni, 3000 giovani l’anno emigrano e 2500 che studiano altrove non tornano più”; dati da far accapponare la pelle ma che Venezia non ha disdegnato di snocciolare: “e mi fermo qui altrimenti potrei continuare fino a domani mattina”, ha aggiunto. L’ex sindaco di Montescaglioso ha anche sostenuto come la Regione Basilicata sia un grande centro di spesa e di conseguenza di potere che: “tiene in scacco la società civile con l’assistenzialismo che sfocia in ricatto: 24 milioni di euro buttati nel progetto di “Cittadinanza solidale”, per abituare le persone a non lavorare ed aspettare il sussidio di 300/400 euro mensili di media; 3650 forestali a braccia conserte per raggiungere le 151 giornate lavorative per prendere l’indennità di disoccupazione, un miliardo e 20 milioni di euro annuali spesi nella sanità con un saldo negativo tra i costi dell’emigrazione e i ricavati dell’immigrazione di 40 milioni di euro; a fronte anche di presidi sanitari chiusi o ridimensionati. Nella Finanziaria regionale non c’è un euro sullo sviluppo, ammodernamento della rete infrastrutturale: tutti soldi spesi per allargare la cerchia del consenso e abituare il cittadino ad essere suddito privandolo della libertà di autodeterminarsi. Noi –continua- avevamo presentato degli emendamenti che andassero nella direzione opposta: ad esempio inserire i giovani per tre anni con lo strumento della Borsa Lavoro in realtà agricole e turistiche di Basificata, ma non è passato perché il centro sinistra vuole che la gente di Basilicata rimanga sotto lo schiaffo della cattiva politica”. Durante il dibattito sono intervenuti: Benedetto Gallitelli, l’Ing. Frasca, Paolo Consalvo e altri cittadini.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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