giovedì 31 marzo 2011

«Turismo a rischio»



I migranti comporterebbero una diminuzione di visitatori
POLICORO - Il mondo turistico regionale mette le mani avanti su un possibile arrivo sulla costa, jonica e Golfo del Policastro, di migranti della Libia. Francesco Garofalo dell'associazione Lucania turismo doc e Giovanni Matarazzo di Federturismo lo hanno detto esplicitamente in una conferenza stampa tenutasi all'hotel Hermes del centro jonico nella giornata di ieri. I due imprenditori turistici temono un calo di arrivi in Basilicata dopo il tam tam mediatico dei giorni scorsi e sui numeri degli arrivi da tutto il Magreb: Libia, Tunisia e nazioni in odore di sollevazione popolare. «Non vogliamo -hanno sostenuto- passare per razzisti e non siamo contrari in linea di principio al dovere di solidarietà cui tutti non possono sottrarsi. Però i problemi causati dal maltempo degli ultimi mesi (novembre e marzo) hanno già danneggiato gli arrivi in loco. Infatti c'è già u n a percentuale di disdette per la prossima estate e Pasqua. Pertanto, anche se dai dati che ci risultano nessun operatore ha dato la propria disponibilità ad ospitarli, di concerto con i Comuni, basta che uno solo vada in contro tendenza che ci certificano il marchio di zona "a rischio". Nei giorni scorsi la Regione Basilicata aveva messo a disposizione l'ex caserma “Lucana” ma poi il ministero competente ha sconfessato Martorano e sulla base delle dichiarazioni del Governo nazionale che ha chiesto a tutte le regioni di fare la propria parte, non vorremmo che la destinazione più probabile sia la costa jonica. Noi abbiamo già due precedenti negativi sui dati dei flussi turistici: l'ondata di albanesi agli inizi del '90 e quello dei profughi del 1998 nell'ostello della gioventù di Policoro. Inoltre altre regioni del Nord sono già sul piede di guerra contro l'arrivo di migranti però noi che siamo più esposti, anche geograficamente, non vorremmo essere un mega contenitore. Il turismo di per sé è un settore troppo delicato che per un non nulla può subire un crollo nelle presenze. Da qui la nostra preoccupazione sulla prossima stagione turistica ormai alle porte. Non avremmo nulla da ridire invece se la scelta cadrà sui paesi dell'entroterra lucana che non hanno un turismo balneare".

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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