domenica 13 marzo 2011

Danni maltempo. Allagate attività commerciali





POLICORO – Il diluvio che si è abbattuto in Lucania ad inizio mese non ha creato solo danni nella vicina Metaponto dove gli sfollati sono stati “sistemati” in una tendopoli; animali di aziende agricole morti e danni a iosa a tutto il patrimonio pubblico. A Policoro non c’è stata la catastrofe però i danni non mancano. A cominciare da quelli commerciali all’attività di Umberto Paladino, storico mobiliere di Policoro di via Lazio che per due giorni si è visto almeno 20 centimetri di acqua nello scantinato della sua attività, tanto da chiedere l’intervento dei Vigili del fuoco e di un tecnico che ha montato ben tre pompe per drenare l’acqua. Così da un sopralluogo fatto si registrano enormi danni alle commesse pronte per essere consegnate ai suoi clienti: materassi impregnati di acqua, camerette per bambini che a momenti galleggiavano, cucine componibili non più utilizzabili e così via. Ancora non ha fatto una stima precisa dei danni, ma si aggirerebbero a qualche decina di migliaia di euro, tanto da dover contattare un legale per accertare eventuali responsabilità per poi intentare una causa. Infatti tutta l’area dove sorgono anche altre attività commerciali “galleggia” su una falda acquifera presente nel sottosuolo, mentre a pochi metri di distanza da un grosso canale, simile a una mini cascata, arriva l’acqua del ruscello “Cotino”. Nel momento in cui scriviamo non si sa ancora se la piena dell’acqua, dovuta dalle abbondanti piogge, abbia rotto una conduttura allagando completamente gli scantinati della zona, o se l’acqua sia fuoriuscita dalla falda acquifera dopo le abbondanti precipitazioni. La logica fa propendente per la prima ipotesi dato non è mai successa una cosa del genere e in passato a Policoro non sono mancate le calamità naturali. Anche se, secondo un familiare di Paladino, il giorno dopo il nubifragio un sopralluogo dei tecnici dell’Acquedotto lucano non ravvisava nessuna perdita di condutture della zona. Però Paladino non è stato il solo a subire ingenti danni. Infatti un’estetista che si trova proprio a pochi metri di distanza ci porta nei suoi locali, e anche qui fino a martedì 8 c’era ancora dell’acqua che usciva dal sottosuolo: “E’ stata –spiega la titolare- una mia collaboratrice a scoprire che nel deposito della mia attività fosse tutto allagato. E quando sono scesa io mi sono ritrovata di fronte un triste spettacolo: un macchinario di qualche migliaio di euro nuovo di zecca colmo di acqua e probabilmente da buttare; accappatoio per i clienti appena lavati in lavanderia impregnati di acqua che emanano odore di umidità e così altri beni da dismettere per la mia attività che tengo custoditi nel deposito non sono più che farmene”. E lo stesso dicasi per una pasticceria dove addirittura sono state forate le pareti per far defluire l’acqua fino a martedì, dove abbiamo incontrato anche un tecnico comunale che scattava foto e verificava eventuali danni a cose. Ma chi risarcisce loro i danni: Comune, Acquedotto lucano, Consorzio di bonifica?

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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