sabato 12 marzo 2011

Alluvione del primo marzo: Tavolo verde a Policoro




L’assessore regionale all’Agricoltura, Wilma Mazzocco, al Tavolo verde convocato nella città jonica ieri mattina è arrivata nera di rabbia. Appena scesa dalla sua autovettura ha a malapena risposto ad un paio di domande rivolte dalla stampa per poi fuggire via abbastanza contrariata. Ma la cosa più grave è che il Tavolo verde si è svolto a porte chiuse: fuori i giornalisti e nessun amministratore locale convocato. Strano davvero per una calamità naturale, quella di inizio marzo, che ha causato danni ingenti a tutto il mondo agricolo e non solo con gli amministratori in prima linea. Intorno al tavolo verde della sede staccata regionale del Dipartimento Agricoltura di Policoro, oltre all’assessore c’erano solo i sindacati. E prima dell’arrivo dell’assessore Piergiorgio Quarto, presidente regionale di Coldiretti, ha dichiarato: “Un programma serio di tutela del territorio è stato evitato finora, nel senso che la manutenzione del letto dei 5 fiumi non è stata fatta, così come un rafforzamento degli argini degli stessi. I cambiamenti climatici degli ultimi anni e i lavori di infrastrutture hanno modificato i corsi dei fiumi e da qui la necessità sia della loro pulizia che delle migliorie per evitare le esondazioni alle prime abbondanti piogge. Noi chiediamo che gli argini vengano alzati e ci proponiamo anche, come già detto dopo l’alluvione del 2 novembre, con i contratti territoriali di manutenzione ambientale tra Enti locali e imprese di coinvolgere il mondo agricolo nella manutenzione ordinaria dei fiumi e della viabilità connessa, mentre per quella straordinaria ci deve pensare il pubblico. Finora- continua il sindacalista- da novembre in poi a parte promesse sulla parola nessun soldo è arrivato a noi, perché mancano ancora i decreti attuativi dello stato di calamità nazionale dichiarato, accogliendo la declaratoria della Regione Basilicata, dal Governo italiano. Mentre per i danni del primo marzo secondo stime a grandi linee della mia associazione il quantum è di 100 milioni di euro su una superficie di 35 Km quadrati dove si è abbattuta la calamità naturale. A questo punto dopo che, sempre il Governo nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza anche per il secondo alluvione, si potrebbe accorpare in un maxi decreto lucano i provvedimenti economici nazionali. Ma anche la Regione deve fare la sua parte attingendo fondi dal Psr (Piano di sviluppo rurale) con bandi ad hoc per le imprese danneggiate”. Sulla prevenzione, Quarto ha concluso: “Un piano contro il dissesto idrogeologico c’è ma è vecchio datato 1999, modificato nel 2002, ma mai entrato in funzione”. Infine una battuta strappata tra i denti all’assessore Mazzocco, prima di trincerarsi nel silenzio: “sulla calamità naturale del novembre 2010 i bandi sono già stati pubblicati e le imprese si possono già proporre per il ristoro. In Lucania ci sono vari sistemi agricoli e delle differenziazioni di colture, molte anche di qualità che vanno tutelate tutte”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento