POLICORO – Nella cooperativa Campoverde del centro jonico si respira una brutta aria. A distanza di mesi le maestranze non ricevono gli emolumenti e la produzione è bloccata da un mese abbondante. Nel pomeriggio di lunedì 14 c’è stata un’assemblea abbastanza animata nella sede di via Puglia alla presenza dei sindacati, Cisl, dove tutti i dipendenti, sia quelli fissi –una decina- che stagionali –molti di più- erano visibilmente preoccupati per il loro futuro lavorativo. Infatti il presidente Giuseppe Benedetto si è dimesso dalla carica lasciando la cooperativa per un po’ di tempo senza guida. Poi l’assemblea dei soci ha eletto un nuovo presidente e consiglio di amministrazione, che ancora devono essere ufficializzati. Anche se da voci di corridoio sembra che al timone della cooperativa agricola sia stato eletto Zaccaria di Montalbano. Comunque sia nei prossimi giorni saranno chiari i programmi della nuova governance. Fatto sta che c’è monta preoccupazione per il futuro di questi dipendenti poiché la cooperativa dopo 14 anni non attraversa finanziariamente un buon momento. Infatti non sono solo gli stessi dipendenti ad avanzare delle mensilità arretrate, ma anche i conferitori della frutta sono a credito. E durante l’assemblea c’era anche qualcuno di loro che aspetta ancora “di chiudere la partita” avendo fornito frutta fresca e oltretutto monoreddito. Chi ha lavorato in passato parla di una realtà imprenditoriale che fino ad un certo momento pagava puntualmente gli stipendi e gli straordinari senza far passare nemmeno un giorno di ritardo, poi col passare del tempo la situazione si è fatta più grave, stando agli sfoghi di coloro che hanno avuto a che fare, passando poi a ritardi “giustificabili” per arrivare ora ad una soluzione di crisi finanziaria critica. Ad oggi non si conosce l’entità dei debiti, sempre secondo le dichiarazioni degli operatori, però gli arretrati sono pesanti e la nuova dirigenza dovrà studiare un piano di rientro che si preannuncia drastico e che si potrebbe concretizzare con il taglio di posti di lavoro, come succede quasi sempre allorquando ci si trova di fronte una forte passività, a maggior ragione quando di mezzo ci sono gli istituti di credito. Allo stato attuale l’attività lavorativa è bloccata, i soci non consegnano più la frutta e di conseguenza la piattaforma logistica che esportava sin nel nord Italia che all’estero è momentaneamente bloccata.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento