venerdì 25 marzo 2011

Simone (Dc): “Il crocifisso simbolo di libertà”




POLICORO - La Corte europea dei diritti dell’uomo nei giorni scorsi ha bocciato il ricorso contro chi si era rifiutato di lavorare in un ambiente di lavoro pubblico dove c’è esposto il crocifisso. Il consigliere comunale della Dc, Cosimo Simone, componente della segreteria politica regionale, ammette: “Quando ho letto la sentenza ho tirato un sospiro di sollievo. Ritenevo inopportuno il ricorso e temevo il peggio per tanti cattolici/cristiani. Ma alla fine ha prevalso il buon senso e anche i giudici europei si sono schierati per la libertà di coscienza e l’orientamento educativo che da esso traspare. Chi si è trovato in condizione di disagio non poteva metterla sul piano giuridico perché mai e poi mai, e lo dico da cattolico, il crocifisso è stato sinonimo di indottrinamento essendo un simbolo in cui ciascuno liberamente ha il diritto di custodire le proprie tradizioni, di considerare il crocifisso un simbolo al contempo religioso e civile, e di riservare alla religione della maggioranza, fino a prova contraria, preponderante in Italia visibilità in ambito pubblico senza la necessità di rimuoverlo. Ma questo non significa che l’Italia non sia uno Stato laico, poiché noi sosteniamo “Libera chiesa in libero Stato”, dove la prima ha una missione spirituale di educare le coscienze e di eticizzare la società in base alla propria dottrina, e la seconda quella di garantire il pluralismo delle confessioni religiose e la libertà di culto, sempre nel rispetto dell’ordinamento giuridico, all’interno dello Stato liberaldemocratico, e questo principio viene garantito a chiunque. Cosa che non accade a tanti cristiani nel mondo, soprattutto in Oriente, che vengono sistematicamente perseguitati da chi professa altre religioni. Siamo noi cristiani a dover presentare ricorso contro altre confessioni religiose”.

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