martedì 24 agosto 2010

“Senza fare rumore”, testo di poesie di prossima presentazione

POLICORO – Presentare un libro di poesie è forse il lavoro più difficile per chi scrive. Talmente personali ed intimi sono i sentimenti che in esso si nascondono per cui interpretarli è difficile. Se poi il libro contiene addirittura la raccolta di poesie di tre autori il compito è arduo, ma diventa improbo alla lettura dei loro nomi: Mariantonietta De Michele; Rosa Cammisa e Alberto Osvaldo Marano che hanno deciso di pubblicare: “Senza fare rumore”, un libro fresco di stampa che sarà presentato nelle prossime settimane edito da Adafor con in prima pagina la foto del capolavoro dell’artista del legno, Antonio Albino: “Veglia del sabato Santo”. Il titolo dato alla pubblicazione non è frutto del caso e rispecchia la personalità degli autori: riservati. Le loro poesie sono destinate però a risvegliare la voglia di cultura nella cosiddetta “intellighenzia” di Policoro di cui spesso non si valorizza l’immenso patrimonio culturale e morale e l’apporto che può dare ad una città giovane amministrativamente, dinamica economicamente e ricca di storia. Non si poteva trovare titolo migliore per raccontare sommessamente l’essenza più alta e nobile della persona umana che la differenzia da tutto il resto del creato, non trascurato e raccontato con dovizia di particolari, perché vive di: amore, ricordo, passioni, affetti. Tutti beni immateriali che non si toccano con mano e non si gridano ai quattro venti ma si sentono nella coscienza di ciascuno di noi. Ed essi nelle 143 pagine di “Senza fare rumore” cercano di trasferire ai lettori con delicatezza d’animo, sincerità ed educazione attraverso un’esistenza vissuta intensamente e da protagonisti per cui la conclusione è scontata: la vita raccontata dai sentimenti è uno scrigno prezioso da custodire. E lo fanno anche con un pizzico di nostalgia per quello che poteva essere e non è stato, ma alla fine vale sempre la pena vivere anche se il futuro dipende dal destino indeterminato fatto di gioia e dolore raccontati con letizia e mestizia nelle liriche, che ripercorrono a grandi linee anche la storia della letteratura riprendendo la metrica e contenuti di: Catullo, Orazio, Petrarca, Leopardi, Pascoli, e poi i contemporanei Ungaretti, Saba, Quasimodo per citarne alcuni. Un viaggio appassionante anche nel mondo della letteratura che ci conduce mano nella mano a ritrovare e a conoscere più a fondo la straordinaria bellezza dell’amore che è dentro di noi, scritto nel genoma umano (perché gli umani sono fatti a immagine di Dio). E per imparare questo, e farlo imparare, c’è un modo solo, faticosissimo: fare appello all’essenza d’amore, che ci appartiene radicalmente; scendere al livello delle coscienze: che è un livello altruistico e non egoistico; ridare significato, in dimensione antropologica, al discrimine del bene (senso degli altri) e del male (cieco senso di sé). Senza non c’è percezione della realtà, non c’è spazio per scelte, non ci sono sentimenti possibili, non c’è il carattere mistico della vita vera raccontato nelle pagine di “Senza fare rumore” che si sfogliano sublimi da sole con la sola forza delle emozioni. Tutto il libro è una passione. Da leggere. Con amore. Grazie anche alla prefazione di uno dei letterati più illuminati della Lucania: il Prof. Antonio Leone.
P.S.
La raccolta di poesie di “Senza Rumore” si divede in tre parti:
“Il ventaglio sul letto”, di Mariantonietta De Michele;
“Le vele dei pensieri”, di Rosa Cammina
“Acrobazie della mente”, di Alberto Osvaldo Marano
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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