POLICORO – Nel girone dantesco dei dannati ci sono anche gli uffici di Poste Spa. Da sempre la croce di pensionati, correntisti e utenti in generale che trascorrono ore e ore nella sede di via G. Fortunato prima di pagare una bolletta; ma i disservizi sono ovunque. Nei giorni scorsi Nova Siri è stata al centro addirittura di interventi autorevoli di parlamentari della Repubblica, ma anche a Policoro non si scherza. Con l’afflusso di turisti anziché potenziare l’organico lo si tiene nella migliore delle ipotesi congelato. Ma in agosto qualche defezione c’è sempre per via delle ferie, anche se non si sa fino a che punto meritate. Così l’ennesima disavventura è capitata ad un residente, N.S., che nei giorni scorsi ha perso buona parte della sua giornata nella locale sede: dalle 11:30 fino intorno alle 15:00 si è messo pazientemente in coda ad aspettare il suo turno dopo aver ritirato il ticket. Passava il tempo ma sul display l’ordine cronologico dei numeri andava avanti a fatica. Più lo fissava e più il suo turno sembrava un miraggio. Tanto da saltare anche il pranzo, non seguendo il consiglio della moglie che forse più abituata di lui alla lentezza del servizio gli aveva suggerito di “staccare” per poi ritornare alla sua immeritata penitenza. Però con caparbietà l’uomo di mezz’età ha voluto sfidare la sua pazienza ed è riuscito nell’impresa titanica di uscire dallo sportello dopo tre ore abbondanti. Ma il nostro è incappato, invece, in un’altra disavventura il 10 agosto quando a Rotondella pensava di sbrigarsi prima e invece ha trovato addirittura la porta chiusa per problemi tecnici (!), quando all’interno c’era un’impiegata. Di ritorno a Policoro l’ufficio postale era come sempre stracolmo e allora il nostro si è chiesto: ma la rete telematica non è unica? Come mai a Rotondella l’ufficio è chiuso e a Policoro funziona? Però l’arcano ancora da svelare a Policoro è seguente: non funzionano mai tutti gli sportelli! E quelli che funzionano sono lenti. Forse non tutto il personale attempato ha dimestichezza con il Pc dato che scrivono utilizzando solo un dito e quando c’è il cambio di turno (13:30) il servizio và in tilt; viceversa il personale più giovane risponde bene all’utenza anche se c’è qualcuno che si intrattiene con i clienti come se fosse al bar senza pensare alla coda. Svecchiare il personale, cambiando mansione a quello meno tecnologizzato è forse la soluzione più logica. Ma di logico all’ufficio postale di Policoro c’è poco. Da sempre.
Gabriele Elia
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