martedì 17 agosto 2010

Il giapponese Chaen vince il trofeo “Meraviglie del mondo”





POLICORO - Lo scultore giapponese Katsuhiko Chaen, già vincitore della prima edizione del festival internazionale di sculture di sabbia nel 2008, si è aggiudicato il Trofeo Meraviglie di Sabbia 2010 assegnato sabato 14 agosto durante la serata di premiazione che si è svolta sulla spiaggia di Policoro alla presenza di quasi 1.000 visitatori. Gli esperti d’arte chiamati a valutare le tre opere in gara - Luciana Biscaglia, Angelo Carrozzini, Antonietta Dublo, Adele Pelazza e Mirella Turtora – hanno voluto premiare l’originalità interpretativa dell’artista nipponico, sottolineando la sorprendente dinamicità dell’opera “Taro e gli oni” avvolta dal sinuoso corpo squamato di un mitologico drago giapponese. La Giuria Popolare – composta dai visitatori che dal 10 al 14 agosto hanno assistito ai lavori di scultura – a dispetto di ogni previsione, si è invece orientata verso la scultura più enigmatica, “Del Regno Belga”, realizzata da David Enguerrand che ha rappresentato, in forma di allegoria, la situazione politica del suo Paese: in cima una corona regale che sovrasta una figura femminile dall’espressione pensierosa e un mezzobusto maschile con una smorfia sul volto. L’assegnazione dei trofei – alla presenza dell’Assessore al Turismo e allo Spettacolo del Comune di Policoro, Tommaso Siepe, dell’Assessore alle Politiche del lavoro e giovanili della Provincia di Matera, Salvatore Auletta, e della dottoressa Pangaro del Piot Metapontino - è stata preceduta dalle suggestioni oniriche create dalle esperte mani dell’artista Annamaria Pagliei nel corso della performance di Sand Art. Le due opere vincitrici, insieme alla scultura realizzata dal giovane Alec Messchaerts, “Wonderland Olanda”, potranno essere ammirate ancora nei prossimi giorni poiché rimarranno sulla spiaggia lucana fino a quando, lentamente e inesorabilmente, i granelli di sabbia decideranno di separarsi. Una quarta scultura continuerà a far mostra di sé, “Heracle e il leone Nemeo”, scolpita dal direttore artistico della manifestazione, Leonardo Ugolini, che ha voluto omaggiare il comune ospitante riproducendone il simbolo. Le quattro opere, alte fino a tre metri, sono protette da una sottile pellicola di colla biodegradabile diluita in acqua, nebulizzata a conclusione dei lavori. Intorno all’area del festival sono ancora visibili i resti di alcuni castelli di sabbia realizzati nei giorni scorsi dalle centinaia di bambini che, dall’11 al 13 agosto, hanno partecipato ai laboratori tenuti da Ugolini: campione del mondo nel 1998, lo scultore romagnolo ha insegnato ai giovani bagnanti le tecniche di base e i segreti per lavorare la rena. Nella mattinata di sabato i migliori si sono confrontati nella gara riservata ai dilettanti realizzando piccole opere giudicate direttamente dagli scultori internazionali. Tanti altri i laboratori organizzati nei cinque giorni della manifestazione: bodypainting, riciclaggio, costruzione di aquiloni e girandole, origami e pirografia su legno. “Sapere che circa 5.000 persone hanno potuto assistere alla magia delle sculture che nascono dalla sabbia e che altrettante ci raggiungeranno nei prossimi giorni, per noi è una grossa soddisfazione” spiegano gli organizzatori di Meraviglie di Sabbia, l’associazione Lykeios di Marconia, che da tre anni realizza l’unico festival internazionale di sculture di sabbia del Sud Italia. “Già stiamo pensando alla prossima edizione; più artisti, sculture più alte, più giorni, sono questi i nostri prossimi obiettivi”. Meraviglie di Sabbia 2010 non si è concluso con la proclamazione del vincitore. L’ultimo appuntamento in programma è per sabato 4 settembre con “Meraviglie del cielo e della nostra terra”: alle ore 21,30, presso l’Area Archeologica del Museo della Siritide di Policoro, il professor Vito Lecci, progettatore e realizzatore dell'osservatorio astronomico “Galileo Galilei” nel Salento, indicherà le costellazioni più belle del cielo lucano e risponderà a tutte le curiosità del pubblico, che intanto potrà degustare prodotti tipici locali.

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