sabato 21 agosto 2010
L’artista Antonio Lardo disegna sul lungomare
POLICORO – Da poco ha messo da parte la Divina Commedia del sommo poeta Dante Alighieri, sperando di non tirarla più dal cassetto per i prossimi anni. Non perché abbia qualcosa da ridire sul padre della lingua e della letteratura italiana, ma perché insegue da quando era giovanissimo un sogno: il vignettista. La laurea in Lettere l’ha ottenuta da poco, l’undici gennaio 2010, alla Sapienza di Roma ed è contento così di aver conseguito il massimo riconoscimento scolastico; però il pezzo di carta in un mondo così ingolfato di intellettuali spesso non serve. Come tanti vanta una preparazione teorica, ma in pochi possono vantare anche una grande abilità nel maneggiare la matita preferendo non rimanere ingabbiato in schemi prestabiliti per non sminuire la vena artistica. Così Antonio Lardo, ventisettenne di Policoro, in pochi giorni ha conosciuto la notorietà del grande artista qual è. Sul lungomare centrale tra bancarelle, balene gonfiabili e giostre varie è diventato l’attrazione principale. Seduto sulla sedia con la fidanzata accanto che lo sostiene moralmente, da quando ha iniziato a ritrarre turisti e residenti la sua mano non si ferma più: uomini, donne, giovani, coppie, bambini, tutti corrono al suo capezzale per farsi “fotocopiare” il volto ed incorniciarlo come un cimelio unico. I suoi ritratti sono autentici capolavori senza trascurare nemmeno i particolari. Ad una donna di mezza età è riuscito anche a ritrarle un neo vicino al naso che nella foto a malapena si vede se non con la lente di ingrandimento. Fin da piccolo si è cimentato con successo con i disegni, anche se Lardo non disdegna la fumettistica e le caricature: insomma tutto ciò che è disegno per lui è passione e amore, proprio come il maestro Giorgio Forattini. Che lui vorrebbe emulare trasformando la sua creatività anche in lavoro stabile dato che a fine estate sulla Duna centrale non ci sarà più nessuno e dunque campare non sarà proprio semplice. Ovviamente come tanti giovani neo-laureati si guarda intorno alla ricerca di un’occupazione se non proprio in questo settore come insegnante o magari in una casa editrice in veste di consulente; se riuscisse però a disegnare vignette i suoi occhi si illuminerebbero di immenso per come ne parla e coronerebbe così il suo sogno. Da piccolo guardava Braccio di ferro che a furia di mangiare spinaci batteva sempre l’orco Bruto; Lardo invece guarda le persone e con la sensibilità della sua magica mano le rende immortali.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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Antonio lardo è un ottimo ritrattista. Ne ho avuto la conferma dopo aver visto il mio ritratto, e quello di molti altri, sul lungomare di Policoro.
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