POLICORO – E’ terminato mercoledì scorso (4 novembre) presso la sala convegni del centro giovanile “Padre Minozzi” il ciclo di quattro incontri organizzato dal Csv (Centro servizi di volontariato) di Basilicata in collaborazione con il locale Cav (Centro di aiuto alla vita) dal tema: “Volontari per la vita”. Oggetto degli interventi dell’ultimo appuntamento è stato: “L’associazionismo familiare e il dialogo con le istituzioni. La rete del volontariato”, che hanno visto tra i relatori Giancarlo Grano, presidente della consulta regionale per la famiglia e la consorte, Maria Luisa Ferlin. Il primo ha sottolineato come c’è bisogno di riscoprire i rapporti di vicinato tra famiglie all’interno dello stesso quartiere o condominio come forma di associazionismo e fattore educativo di una società che si sta disgregando sempre di più, presa da una vita arida basata solo sugli aspetti economici; spiegando come l’associazionismo serve anche ad avere un ritorno in termini utilitaristici raccontando esperienze di vita come l’acquisto di una casa in cooperativa con altri. Inoltre ha affermato come la famiglia, basata dall’unione tra un uomo e una donna, sia l’anello fondante della società quando poggia sui pilastri dell’amore reciproco senza sottomissione e luogo in cui nasce il desiderio di procreazione. Infine ha concluso il suo intervento lanciando il monito di una alleanza tra: famiglia, sport, politica, scuola e tutti quegli agenti di socializzazione per vincere la sfida educativa del terzo millennio. La consorte, invece, si è soffermata sulle tappe temporali che regolano la vita normale di un essere umano: fidanzamento, vita coniugale, procreazione, relazioni umane, figli che vanno via; ed eventuali elementi che ella stessa ha definito paranormativi tra cui: malattia, lutti, separazioni, nascita di figli svantaggiati e di come superare questi momenti difficili in quei rapporti interpersonali che si sviluppano nel mondo dell’associazionismo, in cui bisogna credere ed esportare soprattutto modelli familiari positivi. Mentre Remo Cavicchini ha illustrato la normativa che regola i Cav, di cui è il responsabile provinciale di Matera, e di tutte quelle politiche di Welfare, alcune lacunose, a favore della famiglia. Tra le organizzatrici di questo ciclo di sedute, rivolte soprattutto ad operatori/trici sociali, c’è Lilia D’Elia, del Cav di Policoro, e Lina Pizzolla, quest’ultima ha portato a conoscenza i presenti del “Progetto Gemma”, che prevede l’adozione pre-natale a distanza con un semplice contributo economico, raccontando la bella esperienza di una parrocchia milanese che sta aiutando una ragazza di Policoro attraverso tale progetto, e di come il Cav jonico trae le sue origini dal Movimento per la vita che nasce in parrocchia e le cui azioni sono sempre di gruppo.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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