POLICORO – La quarantesima edizione della maratona su strada di New York, la più grande in assoluto, conclusasi ad inizio mese ha visto tra i 43741 corridori anche il policorese Giovanni Petrocelli. Con il pettorale numero 21638 il pensionato nato a Bernalda ma residente da anni ormai a Policoro è riuscito dopo 42,195 chilometri a raggiungere il traguardo del Central Park, insieme ad altri 43475 maratoneti (gli altri si sono ritirati durante il percorso) partiti da State Island. “Da cinque anni –spiega Patrocelli ex impiegato Asl- ho riscoperto la mia passione di sempre, avendo fin da bambino praticato la corsa campestre prima di buttarmi poi in altre discipline sportive come il calcio, essendo stato arbitro sia a livello regionale che nazionale. Ora da cinque anni circa sono ritornato al primo amore sportivo e mi alleno costantemente per le vie della città. Infatti in un lustro di attività ho gareggiato in ventuno maratone e cinque mezze maratone in giro per l’Italia e per il mondo, e all’età di sessantaquattro anni non sono poche, anche se quella di New York ha un fascino particolare perché gli atleti sono incitati costantemente dai tifosi ammassati lungo il tragitto”. Nella sua categoria, 60-64 anni, Petrocelli ha raggiunto un ottimo risultato essendo arrivato, dopo 4 ore, 17 minuti e 50 secondi al 303 posto su un totale di 1245 podisti. Un risultato che egli stesso giudica grandioso in una competizione multietnica di così grande prestigio: “il cui merito lo divido anche con l’Asi, associazione sportiva italiana di Bernalda guidata da mio fratello Rocco (ideatore di una maratona nella fascia jonica dal nome Filippine) –conclude Petrocelli-, che mi ha consentito di correre sulle strade newyorkesi esportando il nome della Lucania in una vetrina così ambita. Ora sono concentrato su altre gare, sicuramente meno conosciute ma altrettanto importanti, che mi consentono sia temermi in forma e sia arricchire il mio palmares sportivo di trofei e medaglie come quella consegnatami dagli organizzatori per l’ottimo piazzamento nella Grande Mela”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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