POLICORO – La delibera dell’Asm (Azienda sanitaria ospedaliera di Matera) con la quale nelle prossime settimane sarà trasferito il servizio del Sert (di contrasto alle tossicodipendenze) sta facendo clamore in città. A differenza del passato però, almeno finora, su fronti contrapposti non ci sono cittadini e azienda sanitaria, ma cittadini contro cittadini. Nei giorni scorsi il Comitato spontaneo nato in via Federico Fellini di Policoro aveva sollevato dei dubbi sia sulla legittimità dell’atto amministrativo che sull’ opportunità del trasloco dall’ospedale “Giovanni Paolo II” ad altra area della città, in una struttura privata presa in locazione nei pressi della quale c’è la casa di accoglienza per minori “Peter Pan”. E la presidentessa Carla Liuzzi sostiene: “Ritengo che il comitato stia strumentalizzando la Casa Famiglia e la ritengo una vergogna. Per noi questa polemica è inutile dal momento che siamo noi i primi a garantire e ad avere a cuore la tutela ed il benessere dei minori affidatici, e condividiamo quanto esposto precedentemente dalle Asm. Tuttavia visto che il fantomatico Comitato di via Fellini, a noi sconosciuto, persegue i propri scopi avendoci tirato in ballo mi sento obbligata a rispondere sottolineando che la cooperativa Genesis (che gestisce la casa famiglia ndr) si dissocia da quanto sta attuando il suddetto Comitato, disapprova l’utilizzo che si sta facendo della Casa Famiglia per il raggiungimento di obiettivi assolutamente da noi non condivisi in quanto fortemente discriminatori. Il Comitato di via Fellini, nella persona del presidente Vicari, così come l'avv.ssa Bellizzi, non ha mai interpellato nè coinvolto la casa famiglia nelle decisioni prese, e noi non conosciamo la sede e dove avvengono gli incontri, nè gli aderenti a tale Comitato. Si ritiene che prima di procedere con la diffamazione di chi da anni e con devozione lavora con i minori, bisognerebbe informarsi bene e non iniziare una “battaglia”, così come il comitato la definisce, priva di fondamenta. Riteniamo inoltre che la valutazione delle situazioni di disagio dei pazienti sia di competenza di operatori esperti nel settore, né del Comitato né tanto meno dell’avvocato Bellizzi o comunque di chi, non essendo mai entrato in contatto con tali realtà, fa uso solo di luoghi comuni per sostenere le proprie tesi. Noi ci siamo informati in merito alla collocazione del Sert il cui l'accesso sarà tra l'altro non in via Fellini bensì in via Puglia. Pertanto il Comitato avrebbe fatto bene a valutare gli eventuali fattori di rischio prima di parlare, accertandosi che nei luoghi destinati ai minori rimarranno invariate le condizioni di sicurezza e riservatezza proprie di una struttura protetta come la nostra. Dal nostro punto di vista Il Comitato di via Fellini sta attuando una forte discriminazione nei confronti di persone, e vogliamo ribadire persone che stanno effettuando un percorso riabilitativo e che pertanto vanno sostenute e non emarginate. Temere e relegare ai margini un servizio volto alla cittadinanza è dal nostro punto di vista un insulto alla dignità umana e alla cultura della solidarietà che noi come cooperativa portiamo avanti. Gli utenti del Sert hanno tutto il diritto di essere rispettati poiché la loro dignità personale è superiore al loro disagio. La paura e il pregiudizio emarginano; il dialogo, la conoscenza, la partecipazione e la solidarietà sono ciò che rendono una società civile”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento