martedì 24 maggio 2011
“Quinonsitocca”, terminato progetto sociale contro la pedofilia
POLICORO – Il progetto sociale “Quinonsitocca” del Consiglio d’Europa, Ministero delle Pari Opportunità e sviluppato nel centro jonico dalla Fidapa (Federazione italiana donne arte professioni e affari) si è chiuso, dopo tre incontri, nella sala municipale sabato sera 21 maggio. Il relatore di punta, Antonio Marziale, presidente nazionale dell’osservatorio minori, non è intervenuto poiché trattenuto da impegni imprevisti dell’ultim’ora. Ma le socie hanno lo stesso voluto illustrare i loro obiettivi raggiunti, grazie alla collaborazione con la scuola primaria “Giovanni Paolo II”. Elisa Polistèna, presidentessa di circolo, ha esordito dicendo che: “progetti come questi servono a vincere l’indifferenza e l’insensibilità verso la pedofilia, spesso complici dei bambini”. Luisa Lasaponara, assessore comunale alla Pubblica istruzione, ha evidenziato come scuola, istituzioni e famiglie possono lavorare insieme su temi delicati come la lotta alla pedofilia. La docente della suddetta scuola, Stella Bonavita, ha spiegato che la scuola ha accettato di buon grado questo progetto sviluppato con grande entusiasmo dai ragazzi attraverso disegni, Dvd e spot pubblicitario grazie all’aiuto della maestra di ballo Mariella Pellegrino. Giulia Tarantino, Fidapa di Taranto, nel lodare l’evento ha ricordato che esso chiude il biennio sociale dell’associazione dal tema: “Alla ricerca di un valore perduto…il rispetto”. La collega Maria Antonietta Amoroso, invece, ha illustrato gli obiettivi raggiunti di concerto anche con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri: “Un bambino su 5 è vittima di abusi di persone che conosce, e solo 1 su 10 denuncia il reato. Noi in questo percorso abbiamo incontrato docenti, genitori per invitare loro ad ascoltare i bambini, a farli acquisire quell’autostima e identità che li rende più autonomi e più forti del proprio essere con il supporto delle loro emozioni. La famiglia, la scuola e il gruppo sono fattori di rischio e nello stesso tempo fattori di protezione solo però se riusciamo a riconoscere, riferire, resistere tutti quei comportamenti a rischio che possono caratterizzare la vita di un bambino. La sola prevenzione non è sufficiente a valutare il rischio”. L’avv.ssa Maria Lovito ha affrontato il tema della pedofilia da un punito di vista normativo citando le leggi penali: 66/96, 269/98 e 38/06 che riguardano gli abusi sessuali, lo sfruttamento della prostituzione e la pedopornografia, reati contro la libertà personale che a loro volta prevedono delle sottocategorie, le cui pene variano da 5 a 10 anni. La Dott.ssa Angela Montesano, del reparto di igiene mentale dell’Asm, ha invece spiegato che la pedofilia è sì un disturbo sessuale ma che esso si manifesta anche in persone normalissime: “un bambino deve ricevere i giusti affetti dalla famiglia e non si deve sentire abbandonato, altrimenti il rischio di cadere nella rete della pedofilia è alto”. Il tenente dei Carabinieri di Policoro, Annalisa Pomidoro, è intervenuta sulla prevenzione delle forze dell’ordine in tutti i reati, a maggior ragione quelli di cui sono vittime i minorenni, soffermandosi sulla necessità di una collaborazione tra cittadini e Carabinieri perché alcuni reati sono perseguibili solo a querela di falso; e solo in un secondo momento si passa alla fase repressiva. La psicologa Salvatore ha incentrato la sua relazione sui pericoli di internet, uno spazio infinito in cui il bambino non deve rimanere solo fisicamente; aggiungendo poi l’importanza di instaurare un rapporto di fiducia e non di paura con i bambini. Ercole Trerotola, presidente regionale del Corecom, si è soffermato sul disegno di legge in discussione in Parlamento per l’istituzione del Garante dell’infanzia e adolescenza, definendolo un grande passo in avanti verso i diritti dei più deboli: i bambini. Le conclusioni sono state tirate da Giuseppina Bombaci, past president della Fidapa, la quale ha affermato che non ci poteva essere tema più importante per chiudere il cerchio degli appuntamenti “del rispetto” iniziati due anni fa dalla Fidapa: “verso l’anello più debole della società: i bambini".
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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