venerdì 27 maggio 2011
I disturbi dell’autismo spiegati scientificamente in un convegno
POLICORO – La società Marketing & Comunicazione in collaborazione con l’associazione no profit “Il Gabbiano” sabato 21 maggio ha organizzato una tavola rotonda full immersion all’Oro Hotel di via Lido dal tema: “I disturbi dello spettro autistico tra bisogni clinici e aspetti sociali”. Tra i relatori c’era anche il Prof. Renato Cerbo, neuropsichiatra infantile di L’Aquila: “L’autismo più che una malattia è un disturbo, una sindrome eterogenea che crea delle difficoltà di integrazione e comunicazione da parte di chi ne è affetto con diversi gradi di diversità; poi ci sono coloro che ne sono affetti ma non ne parlano perché hanno comportamenti che sfumano nella normalità, anzi ci sono tra di loro anche dei grandi talenti. Un italiano su 150 è colpito da autismo, anche se in diversi stadi. Esso è una condizione sociale riconosciuta nel 1943 in Italia. Capire l’autismo non è semplice, così come la sua diagnosi. Ripetere ossessivamente certi comportamenti può essere un primo segnale: c’è chi guarda la lavatrice mentre si lavano i panni, anche gli stessi collezionisti dipendono da certe azioni ripetute molte volte nel tempo pur di arricchire la loro condizione. La terapia non sono i farmaci o risonanze magnetiche, ma trattamenti riabilitativi e microeducativi specifici per dare ai soggetti autistici stimoli fisici diversi. Se vengono effettuati in età precoci, dai 12 ai 24 mesi, si rende il cammino della vita più semplice. Per esempio in Italia ci sono cinque regioni dove sono ubicati centri di eccellenza e in Basilicata si è parlato in passato di costruirne uno. Se ciò si verificasse si aiuterebbero anche le associazioni che operano nel settore a capire meglio l’autismo lavorando per gradi con il livello più alto rappresentato proprio dal centro d’eccellenza: da un lato ci sarebbe l’audit clinico e dall’altro quello civico”. Il convegno si è posto l’obiettivo, con il sostegno degli Enti pubblici preposti, di superare le attuali forme di assistenza ai soggetti affetti da autismo. Il convincimento è che attraverso vari approcci pedagogici, il pieno coinvolgimento della famiglia, la realizzazione di progetti specifici e di strutture organizzate secondo modelli sperimentati con successo, si giunga a realizzare percorsi educativi individualizzati. Il Prof. Marra ha parlato della Fondazione Stella Maris Mediterranea come primo passo verso un miglioramento della qualità di prestazioni sanitarie in regione. La mattina è stata dedicata all’informazione tecnico-scientifica con le relazioni di importanti nomi della psichiatria infantile come il dott. Solari, il dott. Fava, dott.ssa Gambetta; nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda tra operatori, amministratori pubblici e famiglie che possa produrre una risposta concreta sul territorio lucano alle esigenze dei soggetti autistici. Il convegno è stato ideato dal dott. Carlo Calzone direttore U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile ASM di Matera.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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