venerdì 20 maggio 2011

I sindaci del comprensorio chiedono un incontro urgente con i consiglieri regionali sul futuro dell’ospedale



POLICORO - Nella mattinata del 16 maggio nella sala consiliare del Palazzo di città si è svolta una conferenza di sindaci del comprensorio indetta dal primo cittadino di Policoro Nicola Lopatriello, sul futuro dell’ospedale jonico “Giovanni Paolo II”, allargata anche al comitato spontaneo sorto nel dicembre 2010. Durante la discussione è emersa la necessità di convocare con una certa urgenza i consiglieri regionali eletti nella provincia di Matera per conoscere il contenuto del Piano sanitario regionale, in fase di discussione nella massima assise regionale, relativamente agli indirizzi di politica sanitaria non solo del nosocomio di Policoro, ma anche di quelli di Tinchi e Stigliano dell’ex Asl 5. Inoltre i sindaci intervenuti si sono fatti portatori delle esigenze delle popolazioni interessate, lamentando le preoccupazioni soprattutto sul possibile ridimensionamento dell’ospedale di Policoro come da documento presentato dal comitato. Dal quale si evince come la diminuzione dei posti letto, la mancanza di personale, una razionalizzazione generalizzata delle risorse senza una seria lotta agli sprechi potrebbe portare ad un drastico ridimensionamento dell’ospedale di Policoro. I presenti hanno sostenuto di essere contrari, se ciò dovesse emergere anche dalla lettura del Piano sanitario regionale che sarà illustrato loro durante l’incontro con i consiglieri regionali da programmare nei prossimi giorni, riservandosi poi di mettere in campo altre iniziative. Hanno poi aggiunto che la normativa nazionale prevede, sempre secondo i presenti, 660 posti letto nella provincia di Matera, uno ogni 3,3 abitanti, dati da inserire nel nuovo Piano regionale. Di questi hanno chiesto che una buona parte sia destinata a Policoro (attualmente ne ha 89) sia perché è un P.S.A. (Pronto soccorso per acuti) e sia perché è un presidio ospedaliero comprensoriale della fascia jonica, calabrese e pugliese, oltre che dell’entroterra di Basilicata.

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