mercoledì 11 maggio 2011

Sert trasferito nel centro abitato

POLICORO - I nuovi locali del Sert (Servizio per le tossicodipendenze) di via Fellini a Policoro, non sono idonei alla tipologia della prestazione sanitaria, piuttosto delicata per il necessario rispetto della privacy dei pazienti, ma anche per la difficile convivenza con residenti e fruitori dei numerosi locali commerciali dell'area. A denunciarlo formalmente, con una nota inviata ai vertici regionali del Dipartimento Sanità, oltre che ai responsabili dell'Azienda sanitaria di Matera, alla Guardia di finanza e persino alla Corte dei conti, è l'avvocato Giovanna Bellizzi, legale rappresentante dell'associazione “Cittadini attivi di via
Federico Fellini” (cittadini -policoro@tiscali.it). «Con la delibera numero 718 del 17 giugno 2010 –spiega l'avvocato Bellizzi- l'Asm ha previsto la delocalizzazione del Ser.T dall'ospedale di Policoro verso un edificio di proprietà di un privato cittadino. Pur avendo ricevuto dal mio studio legale numerose e rilevanti indicazioni circa l'inopportunità e l’illegittimità della decisione, l'Asm, a tutt'oggi, non ha emesso alcuna revoca della delibera». L'avvocato evidenzia la presenza di numerosi centri commerciali contigui alla struttura, che dovrà ospitare il Ser.T e la totale e completa violazione del diritto alla privacy
degli utenti del Ser.T. Ma c’è di più, perchè a pochi passi dal nuovo Ser.T è già operativa una Casa famiglia per minori. E’ facile immaginare come due mondi affini per disagio ma in conflitto per la tipologia del paziente, possano realmente entrare in conflitto. «Neanche la presenza, nel medesimo edificio, della Casa famiglia -rincalza il legale- che accoglie bambini in condizioni di disagio e debbono essere ospitati in strutture “protette”, è stato considerato elemento discriminante per l'accreditamento della struttura a ospitare il Ser.T.;
così come per la Commissione dello Sport, frequentata prevalentemente da minori di età, e ubicata nei locali contigui a quelli che dovrebbero ospitare il Ser.T, è stato considerato
elemento utile per l'inidoneità dei locali sopra indicati». Poi c'è la questione di una possibile inidoneità della struttura ad ospitare la postazione del 118, della Commissione invalidi e della Commissione dello Sport. «Ad esempio -spiega l'avvocato Bellizzi- cito per ragioni di sintesi il solo caso relativo al pagamento di un canone di locazione a carico dell'Asm, per il parcheggio “esterno” dell'ambulanza, che nei periodi estivi raggiunge temperature straordinarie ed ha come unico riparo, un semplice telone di plastica. Tale risibile riparo, invece di limitare il problema, contribuisce ad accrescerlo, con grave pericolo per gli utenti. Anche per tale situazione l'Asm ha considerato la struttura quale sede accreditata, per ospitare servizi prima ubicati nella struttura pubblica e poi trasferiti in edifici di proprietà privata, con conseguente incremento delle spese come canoni d'affitto per il godimento di beni di terzi(da qui la denuncia alla Corte dei conti ndr)». Alla luce di questi elementi, l'avvocato Bellizzi evidenzia «l'assoluta necessità di un provvedimento amministrativo che disponga la revoca della delibera. La gravità degli elementi così indicati, valuterò l'opportunità di sottoporre la questione all'attenzione degli organi giudiziari competenti». Il legale ha anche formalmente sottoposto la questione al garante per la privacy, chiamato a pronunciarsi su una probabile violazione della normativa in materia.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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