martedì 8 gennaio 2013

No Triv. nello Jonio: “Continuiamo a tenere alta la guardia”


POLICORO – Il recente incidente nelle acque dell’Alaska (Usa) nel quale una piattaforma petrolifera della Shell è rimasta in balìa del mar Artico per poi arenarsi, fa ritornare d’attualità la possibilità che le multinazionali del petrolio possano trivellare anche il mar Jonio dopo le concessioni ministeriali inserite del decreto Crescitalia. Ecco dunque che l’associazione No Trivelle nello Jonio invita tutti e tenere in caldo la protesta: “Continuando la mobilitazione oltre a bloccare ogni tentativo di far trivellare i nostri mari. E’ nostro obbiettivo mandare in parlamento  politici che facciano gli interessi dei cittadini e delle popolazioni e non quelle delle lobby dei petrolieri, per i quali si sono  già spesi in leggi  pro trivelle i parlamentari uscenti che hanno appoggiato il Governo Passera-Monti che mira a sfruttare i nostri territori per puri interessi senza stabilire un percorso di sostenibilità con le future generazioni. La Basilicata è  al centro d’interessi di multinazionali private che vogliono trasformatore la nostra terra e il nostro mare in un deserto dove estrarre petrolio, pompare gas e anidride carbonica nei pozzi esauriti e nella peggiore delle ipotesi rifiuti e scorie nucleari. Tutto condiviso da una classe politica compiacente, che firma le leggi in Parlamento senza saper leggere, che scrive leggi in favore delle lobby  invece di scriverle in favore dei cittadini o che 
peggio ancora non capisce l’importanza dell’economia sostenibile utilizzando l’ambiente in modo appropriato, senza accattonare posti di lavoro nelle discariche tossiche o peggio ancora
elemosinare card carburanti. Quello che  sta accadendo in Basilicata e nelle nostre terre potrebbe coinvolgere nel medio periodo anche  le regioni limitrofe dell’arco Jonico di Puglia e Calabria in un disegno di sfruttamento intensivo  dei territori senza precedenti per scopi estrattivi,energetici e per ulteriori nuove discariche tossiche e/o radioattive”.

Gabriele Elia
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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