POLICORO – Il recente incidente
nelle acque dell’Alaska (Usa) nel quale una piattaforma petrolifera della Shell
è rimasta in balìa del mar Artico per poi arenarsi, fa ritornare d’attualità la
possibilità che le multinazionali del petrolio possano trivellare anche il mar
Jonio dopo le concessioni ministeriali inserite del decreto Crescitalia. Ecco
dunque che l’associazione No Trivelle nello Jonio invita tutti e tenere in
caldo la protesta: “Continuando la mobilitazione oltre a bloccare ogni
tentativo di far trivellare i nostri mari. E’ nostro obbiettivo mandare in
parlamento politici che facciano gli interessi dei cittadini e delle
popolazioni e non quelle delle lobby dei petrolieri, per i quali si sono
già spesi in leggi pro trivelle i parlamentari uscenti che hanno
appoggiato il Governo Passera-Monti che mira a sfruttare i nostri territori per
puri interessi senza stabilire un percorso di sostenibilità con le future
generazioni. La Basilicata è al centro d’interessi di multinazionali
private che vogliono trasformatore la nostra terra e il nostro mare in un
deserto dove estrarre petrolio, pompare gas e anidride carbonica nei pozzi
esauriti e nella peggiore delle ipotesi rifiuti e scorie nucleari. Tutto
condiviso da una classe politica compiacente, che firma le leggi in Parlamento
senza saper leggere, che scrive leggi in favore delle lobby invece di
scriverle in favore dei cittadini o che
peggio ancora non capisce l’importanza dell’economia sostenibile utilizzando l’ambiente
in modo appropriato, senza accattonare posti di lavoro nelle discariche
tossiche o peggio ancora
elemosinare card carburanti. Quello che sta accadendo in Basilicata e nelle nostre terre potrebbe coinvolgere nel medio periodo anche le regioni limitrofe dell’arco Jonico di Puglia e Calabria in un disegno di sfruttamento intensivo dei territori senza precedenti per scopi estrattivi,energetici e per ulteriori nuove discariche tossiche e/o radioattive”.
elemosinare card carburanti. Quello che sta accadendo in Basilicata e nelle nostre terre potrebbe coinvolgere nel medio periodo anche le regioni limitrofe dell’arco Jonico di Puglia e Calabria in un disegno di sfruttamento intensivo dei territori senza precedenti per scopi estrattivi,energetici e per ulteriori nuove discariche tossiche e/o radioattive”.
Gabriele Elia
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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