Il Direttivo Anci Basilicata, convocato a Policoro presso la sala consiliare dal Presidente Vito Santarsiero l’8 gennaio, con un documento approvato all’unanimità ed inviato al Ministero, alla Regione Basilicata e all’Anci Nazionale ha espresso, facendo proprie le preoccupazioni espresse dalle Comunità locali, nonché dalle rappresentanze istituzionali delle Regioni limitrofe per gli effetti delle attività sulla intera costa ionica, parere contrario ai permessi di ricerca di idrocarburi proposte dalla Shell Italia E&P S.p.A., parere contrario alla richiesta di riavvio dell’istanza di pronuncia di compatibilità ambientale presentata dalla Società Appennine Energy S.r.l. al fine del rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato. Nel documento Anci si fa riferimento alla relazione tecnica illustrata il 17 dicembre scorso dalla prof.ssa Maria Rita D’Orsogna in un incontro pubblico svoltosi presso il Palaercole di Policoro nella quale sono stati evidenziati i gravi rischi ambientali connessi alle attività previste dai citati permessi di ricerca.
Le ispezioni sismiche – hanno fatto rilevare i Sindaci lucani- avvengono
attraverso metodiche che determinano gravi danni alla vita marina con problemi
per tutta la fauna, in particolar modo con lesioni al corpo dei pesci e danni
al sistema auditivo e al senso di orientamento;le trivellazioni risultano
estremamente rischiose per le acque marine e le coste a causa dell’utilizzo di
sostanze chimiche presenti nei “fanghi” e “fluidi perforanti”, senza tener
conto degli altissimi rischi connessi alla possibile fuoriuscita del petrolio.
Sempre nel documento Anci si fa riferimento alla nota del Ministero
dell’Ambiente del 28 luglio 2011 con la quale si rigetta, in situazioni simili,
la richiesta di un permesso di ricerca al largo delle coste calabresi per
l’interferenza delle attività con le aree marine e costiere. I componenti del
Direttivo Anci Basilicata hanno evidenziato infine la particolare sensibilità
ambientale di tutta l’area, interessata dalla presenza di aree protette, aree
fluviali, boschi naturali, aree archeologiche e da un litorale di grande pregio
in delicatissimo equilibrio ambientale, la naturale vocazione turistica della
costa ionica ove, peraltro, sono in corso significativi investimenti, nel
rispetto delle peculiari caratteristiche ambientali e naturalistiche, da parte
di tutte le amministrazioni e la presenza in tutta l’area di un’agricoltura di
assoluta qualità e di grande rilevanza per l’intera economia regionale.
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