POLICORO – L’inglesismo sharing business sta per acquisti comuni e
serve per arginare la crisi economica. Esempio: due persone vanno a lavoro con
una sola macchina anziché prenderne due. In Italia da tempo si parla di gruppi
di acquisto solidali, che più o meno è lo stesso concetto anche se in alcuni
casi si scivola verso una forma di commercio usata nel Medio Evo: il baratto.
Per chi ha tante galline cedere un uovo al vicino di casa non costa nulla e
viceversa chi colpiva e raccoglie tanti pomodori ricambia. Corsi e ricorsi
storici servono, eccome, a leggere la realtà e l’evoluzione della società. Il
passato non è tutto da buttare e insegna a capire e correggere le storture
della modernizzazione; ecco perché si usa spesso dire: non buttare a mare il
bambino con tutta l’acqua sporca, me salvare almeno il bambino. Scoprire o
riscoprire i fondamentali dell’economia in tempi di recessione o declino non fa
mai male. Così nel centro jonico c’è chi nella congiuntura economica negativa
riscoprendo l’abc della scienza economica si è “inventato” il lavoro guardando
vicino e senza l’uso del cannocchiale. Da pochi giorni in via Caltanissetta da
Calvello, piccolo centro dell’entroterra Lucana, sono arrivati ad aprire un
caseificio artigianale per la degustazione dei uno degli alimenti più delicati
e pregiati della cucina nostrana: mozzarella e latticini. Da lunedì 21 in via
Brescia, angolo via Puglia, due ragazzi di Policoro, Michele Arbia e Francesco
Marsigliese, hanno inaugurato un mini market “Antichi sapori lucani” di
prodotti tipici rigorosamente locali di: Senise, Rotondella, Rocca Imperiale,
Nova Siri e altri Comuni rinomati per alcune tipicità culinarie. Non si è
pensato in grande e guardato oltre regione o oltre oceano per valorizzare il
patrimonio locale gastronomico territoriale ricavandone un lavoro, ma ci si è
limitati a lanciare un semplice messaggio: coesione sociale. Aiutiamoci a
vicenda, io ti do un prodotto genuino e tu mi aiuti a tenere in vita un posto
di lavoro. Equazione elementare che accorcia la filiera della produzione e del
consumo e quella della domanda/offerta di lavoro senza intermediazioni costose
in termini di soldi e tempi.
Gabriele Elia
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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