Dal 2 ottobre i lavoratori attualmente in forza alla “Basilicata
Pulita Srl” verranno probabilmente assorbiti dalla Tradeco, che occupa attualmente
10 operai a tempo indeterminato e 5 con contratto a tempo determinato con scadenza
al 10 ottobre. Gli operai di Basilicata Pulita hanno ricevuto il preavviso di
licenziamento con scadenza 30 settembre in quanto, probabilmente, la stessa
ditta ha dovuto o dovrà interrompere il rapporto di subappalto, non riuscendo
ad espletare il servizio affidatole con quel numero di operai e con i mezzi a
disposizione. Alla luce di ciò, il consigliere Gianni Di Pierri (Policoro
Futura) ritiene che «sia assolutamente opportuno che l'Amministrazione
intervenga -si legge in una nota- per affrontare in modo serio e definitivo il problema,
anche alla luce dell'episodio verificatosi quando le Forze dell'Ordine, hanno
contestato ad un mezzo della Tradeco il trasporto
presso la discarica di Colobraro di materiale non autorizzato. La
Tradeco ha serie difficoltà nella gestione dell'appalto e credo che sia
assolutamente prioritario valutare approfonditamente forme di salvaguardia di
tutti i lavoratori interessati a vario titolo alla vicenda». Anche un altro
consigliere di minoranza, Franco Labriola (Pd) in merito ala vicende sostiene: «Basta giocare!Siate seri! Nel corso dell'ultimo consiglio comunale, il sindaco ci comunicava che era stata effettuata un'azione congiunta, Vigili urbani e carabinieri, con contestazione di reato ambientale a tre soggetti, per scarico di rifiuti differenziati nella discarica comprensoriale di Colobraro. La notizia è stata data con entusiasmo da parte del sindaco e subito, il consigliere Ferrara si è prodotto nel tessere le lodi dell'amministrazione comunale e del consigliere delegato Lippo, su questo preferisco stendere un velo pietoso». «Acquisivo la notizia con sufficienza -prosegue-, conoscendo la materia, ero
sicuro che lo scarico in
discarica sarebbe stato giustificato dalla Tradeco, con la impossibilità di
utilizzare il differenziato, dai cittadini di Policoro, che a loro dire, differenziano
male. Non si è fatta attendere la comunicazione della Tradeco e come si dice da
noi “Sput ka n'duvine”. Siamo entrati, così,nel vivo
di una guerra di nervi, la Tradeco
che scarica su cittadini e amministrazione,
mentre l'amministrazione è impegnata
in un lavoro di intelligence, per “cacciare” la Tradeco e a farne le spese, nel
frattempo, la è città, sporca ed indecente. Le responsabilità, a mio modesto avviso,
sono equamente ripartite. La Tradeco ha il dovere di rispettare il contratto e
non puo' scaricare sui cittadini le sue responsabilità. La giustificazione che
i preposti non possono controllare il contenuto dei rifiuti, riposti dai
cittadini nelle buste e nei cassonetti di prossimità, non esonera la società da
una responsabilità morale,
segnatamente a quanto proposto
nel progetto da loro redatto. Quando hanno
parlato di codice a barre,
per tracciare i rifiuti, forse scherzavano? Il codice a
barre in questi casi sono carta
d'identità dei rifiuti. Mi permetto di chiedere, in
qualità di consigliere
comunale il rispetto del contratto e, ove necessario, provvedere a migliorarlo,
perché un'alta percentuale di differenziata è utile d'impresa per la Tradeco,
prima che segno di civiltà, di una comunità. Quanto alla nostra amministrazione
comunale, mi permetto di chiedere intransigenza rispetto ai patti convenuti con
la società appaltante e approccio costruttivo nei confronti della comunità. I
cittadini vogliono sapere chi risolve questo problema che sta diventando una
vera e propria emergenza ambientale e sanitaria. Le risposte le deve dare
l'attuale amministrazione, evitando di nascondersi dietro un dito».
Fonte
Il Quotidiano della
Basilicata
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