POLICORO – Tentativo di omicidio,
incendi di floride aziende agricole, autovetture di forze dell’ordine
incendiate. In una settimana il Metapontino è diventato un’area di fuoco.
Quello doloso però. E a certificare lo stato di allarme in uno spicchio della
regione è stato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica
che nella mattinata di giovedì 11 ottobre si è riunito nel Municipio del centro
jonico con la presenza oltre che del Prefetto di Matera, Luigi Pizzi, dei
vertici provinciali delle forze dell’ordine e degli amministratori locali
comprensoriali. Durante l’incontro, sarebbe emerso che tra le decisioni prese
ci sarebbero: intensificazione del controllo del territorio nel Metapontino e,
in particolare, al limite dei confini con altre regioni dove maggiore è la
presenza di organizzazioni malavitose. Stabilite anche l'attivazione di
impianti di sorveglianza nei comprensori comunali e una più stretta
collaborazione tra istituzioni, forze dell'ordine e polizia municipale. Gli
amministratori locali non avrebbero nascosto le loro preoccupazioni per questa
escalation di atti criminosi, a cui si aggiungono, purtroppo, quelli di routine
di furti, minando la tranquillità di una porzione di territorio che si è quasi
sempre contraddistinta per pace e tranquillità. Però il susseguirsi di eventi
delinquenziali in un arco di tempo così limitato ha allarmato cittadini e
istituzioni. Tuttavia dall’incontro sarebbe emerso anche il non enfatizzare troppo
certi episodi e collegarli necessariamente alla criminalità organizzata.
Infatti la Basilicata continuerebbe ad essere una regione diversa, in meglio,
da quelle limitrofe dove episodi di cronaca nera sono all’ordine del giorno con
atti ben più efferati che vanno dagli omicidi in pieno centro di città
all’esplosione di ordigni, passando per il taglieggiamento di commercianti e
imprenditori. Fenomeni, questi ultimi, che in Calabria, Puglia e Campania sono
acclarati e riconducibili, anche per ragioni storiche-culturali, alla
criminalità organizzata. Quella che ha radici solide e difficile da estirpare.
Questo non significa che ciò che si è verificato negli ultimi tempi in Lucania
e precisamente nella fascia jonica sia da sottovalutare. Infatti una maggiore
collaborazione tra tutti i presidi statali è necessaria, e lo si sarebbe
sostenuto nel vertice della mattinata, così come la società civile dovrebbe
collaborare con le forze dell’ordine per la risoluzione dei casi di cronaca
nera sui quali si sta indagando a vasto raggio. Non abbassare mai la guardia in
un territorio crocevia tra Puglia e Calabria, attivare un monitoraggio delle
attività economiche, soprattutto quelle più sensibili, e tenere desta l’opinione
pubblica sono stati, inoltre, argomenti trattati durante il vertice. Un ritorno
al passato, agli anni ’90, almeno a Policoro, sembra per ora una lontana
ipotesi.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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