POLICORO - Si dovrà attendere ancora un mese, prima di conoscere l'esito della perizia fonica, commissionata al tecnico Aldo Gallo sulla registrazione effettuata dal padre di Antonio Francese, il giovane di Cassano allo Jonio imputato dell'omicidio di Francesco Mitidieri, il 23enne di Policoro ucciso a coltellate durante una mega rissa scoppiata davanti
a un discopub della città jonica nella notte tra il 7 e l'8 maggio 2005. Martedì scorso, la Corte d'assise di Potenza si è nuovamente riunita con l'intento di acquisire già la perizia, ma Gallo ha chiesto una proroga di 30 giorni, che scade il prossimo 6 dicembre. Lo scorso 5 luglio era stato conferito l'incarico al perito, che dovrà analizzare il contenuto e verificare
l'autenticità di un file audio prodotto dal padre di Francese, il quale all'indomani dell'omicidio condusse indagini private, sentendo presunti testimoni e persone informate dei fatti. Il tutto nel tentativo di scagionare il figlio, accusato di aver provocato la morte di Mitidieri, con un fendente sferrato al cuore. La registrazione al vaglio del perito, secondo la difesa di Francese, andrebbe a smontare e contraddire l'accusa di minaccia mossa al padre da uno dei testi del processo, l'autotrasportatore Carlo Achillea. Solo gli esiti di questa ulteriore indagine sulla trascrizione della traccia audio potrebbero indurre a stabilire se aggiungere un ulteriore doloroso tassello penale a questo atto di sangue, che ha coinvolto tutta la città in questi ultimi sei anni e mezzo. Infatti, la trascrizione della traccia acquisterebbe un valore rilevante per la difesa di Francese, perché andrebbe a contraddire le accuse di minacce mosse al genitore del giovane calabrese da parte di Achillea. Nel corso delle precedenti udienze, Achillea avrebbe infatti dichiarato di essere stato indotto dal signor Francese, attraverso minacce, a rilasciare falsa testimonianza per scagionare il figlio imputato. L'iter processuale ha già visto la condanna per rissa aggravata (con rito abbreviato) dei due amici di Francese, Fabio Pulignano e Gianluca Cosenza di 28 e 25 anni. Nel maggio 2010 i due ragazzi furono condannati anche al pagamento di una multa di 300 euro, rigettando la costituzione di parte civile delle famiglie di Mitidieri e Gianfranco Prillo, quest'ultimo disabile amico della vittima, rimasto ferito seriamente nella rissa. Nel procedimento sono persone offese i familiari della vittima e Prillo, assistito dall'avvocato Giuseppe Rago. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Policoro e coordinate dal pubblico ministero di Matera Elisa Sabusco. L'arma del delitto non è mai stata rinvenuta. In questi anni si sono susseguite manifestazioni e fiaccolate, perché tutta la comunità di Policoro e la famiglia della vittima non vogliono un capro espiatorio, ma il vero e accertato responsabile.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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