lunedì 31 ottobre 2011
I lavori del Consiglio comunale
Nella serata di giovedì 27 ottobre si è svolto il Consiglio comunale della città di Policoro. In apertura lavori è stato bocciato un emendamento della consigliera di minoranza del Pdl, Livia Lauria, che chiedeva l’inversione dell’ordine del giorno con la discussione delle interrogazioni ad inizio lavori, emendamento respinto. Poi c’è stata la comunicazione del consigliere di minoranza, Antonio Di Sanza, con la quale ha dichiarato la nascita del gruppo “Policoro democratica” con Carmine Vetere capogruppo, motivando questa scelta dopo aver appreso dalla stampa “l’espulsione” dal gruppo cittadino del Pd, pur non avendo avuto nessuna comunicazione ufficiale. Di Sanza ha rimarcato il suo ruolo, e quello dell’altro componente di Policoro democratica, lista civica alle ultime amministrative del 2008, di oppositore all’interno del centro sinistra e che qualunque altro quadro politico ipotizzabile in futuro deve passare attraverso il vaglio degli elettori. Subito dopo Gianluca Marrese ha preso la parola dichiarando che il gruppo consiliare del Pd è formato da quattro consiglieri: egli stesso, Fabiano Montesano, Beatrice Di Brizio e Franco Labriola. Poi i lavori sono entrati nel vivo. La maggioranza Terzopolista ha votato l’ordine del giorno relativo al fondo di riserva azzerato per far fronte a spese imprescindibili, come ha sostenuto il relatore Nicola Lopatriello, come la gestione del servizio sociale del centro “Smile”. Inoltre il sindaco ha aggiunto che in sede di assestamento di bilancio il fondo, un accantonamento per la pubblica amministrazione, sarà rimpinguato ed utilizzato in futuro per altre spese impreviste. La maggioranza ha poi approvato, con l’astensione della minoranza, la modifica al regolamento disciplinante il doppio ingresso e il doppio servizio igienico per le attività di nuova costituzione di barbiere, parrucchiere e mestieri affini unisex (sia per uomo che per donna). Le interrogazioni non sono state discusse perché i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula. La minoranza ha criticato questa scelta politica della maggioranza e ha richiamato il presidente del Consiglio al rispetto dello Statuto comunale. Dal canto suo Giuseppe Callà ha replicato affermando che il presidente è anche consigliere e pertanto constato la mancanza del numero legale ha dichiarato sciolta la seduta.
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