POLICORO – All’indomani delle espulsione dal Partito democratico del centro jonico di Antonio Di Sanza e Carmine Vetere, rei di aver votato con la maggioranza terzopolista due ordini del giorno nel Consiglio comunale del 6 ottobre scorso, atto conclusivo di un dissenso iniziato tempo fa, il componente della sezione di Policoro del Pd, Francesco Mitidieri, referente della “corrente” di Matteo Renzi: “Prossima fermata Matera”, non condivide del tutto il metodo usato dalla locale segreteria cittadina: “Ritengo opportuno puntualizzare che il comportamento assunto nell’occasione da parte dei due consiglieri del Pd policorese non sono condivisibili, perché l’appartenenza ad un partito comporta il rispetto delle regole. Ma la verità va detta e fino in fondo e senza ipocrisie, perché questo è il finale naturale della storia di un fallimento (l’autoesclusione così come definito) a cui se ne aggiunge un altro. Una decisione così importante viene presa non si sa da chi e a nome di che cosa. Non mi risulta, infatti, che si siano riuniti gli organismi dirigenti del partito, il direttivo, la segreteria, o quant’altro per deliberare in tal senso; però il comunicato viene firmato non dal gruppo consigliare nella persona dei rispettivi consiglieri, ma dal Pd di Policoro. Questo in un partito che vuole rivendicare un valore nell’appartenenza è inaccettabile. E’ inaccettabile perché ciò è avvenuto violando altre regole! Ed io sono stato tra quelli che hanno sostenuto in campagna elettorale alle provinciali il candidato del Pd Nicola Montesano. Utilizzando questi metodi, si aggiungono contraddizioni ad altre contraddizioni. Si tratta, dunque, di spiccioli personalismi che sono sfociati in continue battaglie in cui si sono sferrati colpi durissimi. E pur di vincere ci si serve anche dei colpi di mannaia, ma di politica neppure l’ombra. Questa metodologia non la condivido allo stesso modo di come non ho condiviso il comportamento dei due consiglieri. Più di qualche mese fa si era riunita la segreteria cittadina, con qualche assenza (??!!) per discutere proprio di come cooptare negli organismi del partito quella parte dei democratici che aveva deciso al congresso di non entrare negli organismi dirigenti perché in dissenso. I presenti si dichiararono tutti favorevoli, ma poi non si è saputo più nulla, chissà per quale ragione”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento