Il decennio 2011-2020 è stato dichiarato decennio della Biodiversità dall’Onu (Organizzazione delle nazioni unite). Così nelle giornate del 22/23 ottobre anche l’oasi del Wwf della città jonica ha aperto le porte del suo splendido polmone di verde agli amanti della natura al: ''Biodiversamente 2011, il Festival dell'Ecoscienza''. Durante la due giorni sono state messe in campo azioni relative a laboratori interattivi e viaggi virtuali nel tempo e nello spazio sotto la supervisione di ricercatori ed esperti/appassionati, tra cui il policorese Antonimo Colucci, della natura. Ovviamente il filo conduttore è stato la biodiversità, come insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati, sottolineando come le risorse genetiche sono una componente della biodiversità. Anche le scuole sono state coinvolte in questo progetto di educazione ambientale, come ce ne sono tante durante l’anno presso l’oasi, gestita da una cooperativa, in località Idrovora della città di Policoro alla scoperta dei segreti della biodiversità, insieme ai protagonisti della ricerca scientifica “made in Italy”, che è alla base del benessere e della economia nazionale e mondiale. Infatti è stato sostenuto che la ricerca scientifica per la biodiversità significa tutelare il futuro di tutte le specie, compresa la nostra. Futuro che dipende dalla conoscenza del nostro pianeta. La ricerca sulla biodiversità è la garanzia di una nuova economia, che svolge un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della Terra e delle generazioni che vi abitano. In programma di sabato si è aperto alle 09:00 con le scuole, poi c’è stata la visita del centro recupero tartarughe marine, escursioni, proiezione di filmati e visite naturalistiche guidate, e sulla falsariga di sabato si è snodata anche la giornata successiva, entrambe incentrate sulla tutela e salvaguardia dell’ambiente.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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