domenica 30 ottobre 2011
Il Comune di Policoro ha aderito all’Area di programma
Giovedì 27 ottobre si è riunita la massima assise comunale alle 18:00. Tra i cinque punti all’ordine del giorno c’era anche l’approvazione dello schema di convenzione di adesione del Comune di Policoro all’Area di programma del comprensorio di riferimento. Il relatore, Nicola Lopatriello, ha affermato che si tratta di un nuovo modello di governance regionale, e che questo primo passo serve a definire poi in un secondo momento il Comune capofila nella conferenza dei sindaci che si terrà a Potenza, aggiungendo che si tratta di un’opportunità per lo sviluppo e la programmazione del territorio superando le logiche campanilistiche e perché no un primo passo verso l’unione dei Comuni. Nel dibattito che ne è seguito, il consigliere di minoranza del Pd, Franco Labriola, ha sostenuto che Policoro debba essere il faro dell’Area di programma, sette in tutta la Basilicata, di sua competenza per posizione strategica, servizi e popolazione residente, invitando il sindaco a candidare Policoro come Municipio capofila e città comprensorio. Sulla bontà dello strumento, Labriola si è soffermato citando i Pois e i Piot, programmazione settoriale (politiche sociali e turismo) dal basso che ha esaltato il protagonismo dei territori. Poi ha preso la parola Livia Lauria (Pdl), la quale ha manifestato le sue perplessità sulle Aree di programma: una sorta di Comunità montana rivista e corretta su cui ad oggi non si ha cognizione delle risorse economiche, ed Enti non riconosciuti dalla Costituzione. Mario Vigorio (Udc) ha invece motivato il suo si perché in un periodo di tagli governativi i Comuni con le Aree di programma si possono unire per la gestione di servizi intercomunali. Otello Marsano (Dc), ha sottolineato come, pur in mancanza di contenuti certi sul funzionamento delle Aree di programma, Policoro deve aderire ed essere comunità guida. Antonio Di Sanza (Policoro democratica), a nome del gruppo si è detto favorevole sul principio “dello stare insieme”, giusto, anche se ha manifestato dubbi nel mettere tutti i sindaci d’accordo nelle scelte programmatiche che si andranno a compiere, tenendo contro della varietà del territorio interessato e che inizialmente la Regione aveva in mente, in sostituzione delle Comunità montane (chiuse entro il 31/12/2011), di istituire le Comunità locali, Enti più idonei alla gestione intercomunale di servizi. Gianluca Marrese nel suo intervento ha detto che la Lucania uscendo dall’Obiettivo 1 e dalla sua fase transitoria dell’Ue, necessita di nuovi strumenti di programmazione e le Aree di programma sono delle opportunità per gli investimenti comprensoriali, concludendo che non sono Enti pubblici ma associazioni di Comuni. Anche Carmine Vetere si è espresso per il si a patto che prevalga il concetto dell’unione non solo formale ma anche sostanziale delle decisioni e determinazioni, e non la logica delle divisioni. Durante le operazioni di voto la maggioranza Terzopolista, il Pd, Udc e Policoro democratica hanno votato a favore del provvedimento, il Pdl si è astenuto.
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