POLICORO – Se apriamo un compasso possiamo disegnare tanti cerchi con diametro variabile. Quello del 15 agosto scorso è sicuramente il più grande. Il primo cerchio l’hanno disegnato otto anni fa. Poi nel tempo i soci de: “La Mela di Odessa” si sono allargati sino a far diventare la loro creatura uno dei grandi eventi della Regione Basilicata. Dopo l’esibizione di Paolo Belli in Piazza Segni anche l’ottava edizione del Blues in Town (12-15 agosto) và in archivio con un pubblico in visibilio per il concerto finale dell’ artista modenese. Come lo sono stati d’altronde tutti e tre coloro che l’hanno preceduto sul palco. In genere però il concerto finale è la ciliegina sulla torta di ogni evento. Il colpo d’occhio della piazza era impressionante. Sembrava di stare all’Arena di Verona durante il Festivalbar degli anni più recenti. Il colore della piazza per una serata è stato il l’azzurro. Come quello del cielo per tutta la giornata tranne una breve parentesi di un acquazzone estivo di agosto, come il mare, simbolo di Policoro e ricordato da Belli durante il concerto, come la canzone Azzurro di Adriano Cementano in cima all’hit parade di Belli e come la maggior parte della maglie indossate dai fans di Blues in Town con il logo e gli artisti dell’edizione 2011. Lo sfondo del quadro dunque è stato chiaro, ma intorno non c’è stata solo musica. L’azzurro è stato anche il colore della solidarietà. Quella dello stand dell’associazione “Culturalmente Libero” che organizza corsi di informatica e di lingua gratuiti per i soci, quello di Cittadinanzattiva per ricordare i diritti dei cittadini, soprattutto quello alla salute, e l’Avis con Anna Durso e Maria Rosaria Mancino alle quali si è aggiunto il nuovo presidente provinciale Luigi Gravela. Per tutti la musica è aggregazione, confronto, un modo di rapportarsi con gli altri, un linguaggio universale coinvolgente per trasmettere messaggi positivi: primo fra tutti quello di non dimenticarsi mai chi nella vita è stato meno fortunato. Questa cornice non è stata secondaria rispetto allo sfondo del quadro del Blues in Town, da sempre caratterizzatosi dal connubio musica/solidarietà. In alcune edizioni passate gli introiti sono stati destinati all’associazione Save of Children, tanto per fare un esempio. Ed esso è cresciuto nel tempo proporzionalmente tenendo ferma tale mission, che ha dato la forza agli organizzatori di andare avanti e non fermarsi davanti a nulla…Un grande esempio di promozione del territorio in varie sfaccettature. E quando sono saliti sul palco chiamati a gran voce da Belli anche per loro è arrivato il giusto e meritato riconoscimento. Il Blues è un genere di musica che viene dal basso e da chi soffre. Ma quando si raggiunge l’obiettivo si è felici come l’Azzurro.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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