L’ultima manovra del Governo nazionale dovrebbe accorpare i piccoli Municipi. La Lucania sarebbe così una delle regioni d’Italia ad essere maggiormente penalizzata dai tagli pubblici dell’Esecutivo sugli Enti locali. Il primo cittadino della città di Policoro, Nicola Lopatriello, non condivide tale scelta nazionale motivandola così: “Ogni Comune ha una propria storia e una ricchezza culturale. Andare a fonderle con realtà territoriali diverse significa snaturare l’identità di tutti i Comuni interessati all’accorpamento. Non credo sia una decisione saggia fare cassa accorpando più Comuni, anche perché quando si andranno a rinnovare le Amministrazioni locali scoppierebbero le faide tra gli abitanti appartenenti alle ex municipalità. Inoltre i dipendenti dei Comuni soppressi dove li ricollochiamo in tempi di restrizioni economiche? I tagli alle indennità degli amministratori locali, che in piccoli Comuni sono un semplice rimborso spesa, sarebbero irrisori rispetto al taglio dei parlamentari le cui indennità e privilegi, anche futuri sui vitalizi, sono almeno dieci volte maggiori di sindaci e consiglieri in prima linea ogni giorno con i problemi dei cittadini, i quali vedono nei Comuni il loro normale punto di riferimento per ogni problema, anche di altrui competenza. Se proprio si vuole praticare una cura dimagrante statale bisognerebbe partire dall’alto, eliminando il bicameralismo perfetto che tanto tempo fa perdere alle leggi serie in grado di rimettere in moto il sistema Paese, e anche rimodulare emolumenti di manager pubblici, compresi quelli di Enti pubblici di dubbia utilità. Poi vorrei mettere sotto le lente di ingrandimento un altro argomento messo da parte volutamente nel dibattito politico: il ruolo degli Enti inutili. Se non si ha il coraggio di eliminarli perché non delegarli alle Province per rilanciarne l’operatività anziché tenerli sotto l’egida delle Regioni già piene di competenze, incrementate quando la riforma dello Stato in senso federale sarà a regime? Far pagare ai piccoli Comuni i grandi sconquassi di altri Enti non giova alla credibilità della manovra e dello stesso Governo che ha i poteri per incidere dove ci sono le criticità. Un’ultima considerazione da sindaco: negli ultimi anni gli Enti locali sono stati dissanguanti dai tagli. Siamo sicuri che con l’accorpamento basteranno le risorse attuali per garantire i servizi essenziali comprensoriali ai cittadini interessati? I sindaci che in questi giorni sono sul piede di guerra: Cersosimo, Noepoli, Ginestra, San Costatino e San Paolo Albanese hanno tutta la mia solidarietà e il mio appoggio in questa protesta”.
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