sabato 12 giugno 2010
Solidarietà senza confini con la Croce rossa italiana, sezione donne.
POLICORO - Sotto un sole caldo ma non cocente, durante la mattinata di domenica 6 giugno, la Croce rossa italiana, sezione donne, ha organizzato una giornata all’insegna della solidarietà con bambini di alcune scuole del centro jonico accompagnati dai rispettivi genitori dal tema: “Volando con gli aquiloni” per sensibilizzare i ragazzi della scuola primaria e genitori alla cultura della solidarietà e per contribuire alla colletta alimentare in favore dei più sfortunati: “Le turbolenze meteo non hanno favorito –spiegano le organizzatrici tra cui Rosa Modarelli- il volo degli aquiloni per alcune ore della giornata, ma l’evento sociale comunque ha visto la partecipazione di molti giovani intrattenuti da animatori che li hanno spinti ad esprimere un pensiero sulla solidarietà e il volontariato, che poi sono il leit-motiv della nostra associazione, dopodichè i ragazzi hanno tradotto in elaborati di vario tipo: disegni, scritti, molto significativi su questo valore umano importante per la crescita e la pacifica convivenza di ciascuno di noi, come sottolineato anche dai relatori intervenuti. Che hanno invogliato i genitori a coltivarlo e a tramutare in realtà i sogni di questi giovani ragazzi, il futuro della nostra città”. Matteo Longobucco si è espresso così: “il mio cuore si riempie di gioia quando aiuto il prossimo”; Roberto Di Matteo: “Aiutiamo gli altri sia bassi che alti, ai ricchi e ai poveri diciamo lovely”; Vincenzo Solimando: “La solidarietà assomiglia a un fiore, ogni petalo è un uomo e ognuno ha bisogno dell’altro”. Irene Manolio: “Solidarietà=asilo=rispetto=libertà”, ogni parola scritta in un riquadro dell’aquilone disegnato ad hoc con un altro con dentro scritto: “Generosità-accoglienza-ospitalità”. E così via con Piermaria Deusi con un disegno di una bambina che cerca di dare da mangiare ad un nonno; Maria Mundo ha lanciato l’appello di adottare i bambini che soffrono; Felice De Ruggieri ha lodato la Croce rossa per l’aiuto ai feriti durante la guerra; Fabrizio Peluso di un uomo che stringe la mano ad un volontario della Croce rossa per aver ricevuto in dono in cesto di viveri; Cristina Magno: “….solidarietà significa qualcosa quando le persone stanno male e noi dobbiamo essere sempre disponibili”; Giuseppe Gallicchio: “I bambini che soffrono, quelli che muoiono di fame, stanno male, quelli senza genitori, sono dei poveri bambini. Aiutiamoli! Io mando sempre, ogni volta al mese: soldi, vestiti, patatine tutto. Aiutiamoli perché se fossimo al loro posto come ci sentiremmo?”; Noemi Zito: “Aiutare tutti deve essere un dovere civico. Noi non dobbiamo dire ma: che me ne importa dei bambini che soffrono, tanto io sto bene! Perché anche se sono di altri genitori, di altri paesi, di colore diverso dal nostro sono sempre i nostri fratelli. E noi li dobbiamo rispettare! Quindi aiutiamo i bambini che soffrono dando loro cibo, acqua, giochi che non servono, altre robe e vestiti”. Giusy Ventruto: “Aiutate i bambini che soffrono, che muoiono di fame, che hanno sete, che non hanno genitori. Eee…! Beati noi, poveri loro!” con una mamma che tende le mani ad un bambino di colore. La fantasia dei ragazzi supera ogni confine della realtà.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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