mercoledì 23 giugno 2010
Labriola: “Salviamo il giardino della baronessa”
“Il futuro di una città lo si costruisce conoscendo il suo passato. E quello della città di Policoro è sicuramente una gloriosa storia di tremila anni durante i quali le colonie di Siris ed Herakleia, la prima risalente al VII sec. a.C., sono le massime espressioni di prosperità. Oggi quella storia la si può ammirare nel museo della “Siritide” con numerosi reperti cui si accompagna però anche la collina dove sorge il castello, fondato presumibilmente nell’anno 1000 da monaci basiliani, all’interno del quale sono stati ospiti, secondo gli storici, nel 1833 il re Ferdinando di Borbone, il principe Guglielmo Baden nel gennaio 1868, gli statisti Emilio Visconti-Venosta e Silvio Spaventa nella primavera del 1876, il filosofo Francesco Fiorentino nel marzo 1878, l’ammiraglio inglese Seymur nella primavera del 1893 ed il 23 settembre 1902 Giuseppe Zanardelli, il primo Presidente del Consiglio dei Ministri ad aver visitato la Basilicata. Purtroppo essendo stato ceduto a privati un pezzo fondamentale della nostra genesi non lo si può più recuperare istituzionalmente, però nei suoi dintorni esiste quello che viene chiamato: "Giardino della baronessa", risalente anch’esso agli inizi dell’anno 1000, anche se questo nome sembra sia stato coniato nella metà del 1900 quando era pertinenza dalla dimora della famiglia Berlingieri. Qualche anno fa un incendio lo distrusse in parte però a testimonianza della grandezza di quel giardino rimangono tuttora due piante secolari di “Roverella”. Chi come me è cresciuto in quell’ambiente ne conserva il ricordo di oasi naturale incantata, con tanti percorsi ben curati con fiori di ogni tipo. Oggi registrarne l’abbandono significa decretarne la fine e dare un taglio netto ad un ulteriore pezzo di storia della nostra città. Anche se di proprietà della famiglia Ferrara potrebbe, attraverso una compensazione, ritornare nella disponibilità pubblica e riportarlo ai fasti del tempo baronale e nella piena accessibilità dei policoresi, con un progetto ampio di recupero ambientale e culturale per renderlo fruibile turisticamente, parallelamente alle casette dei salariati di quello che fu il feudo Berlingieri. Auspico che l’Amministrazione comunale voglia considerare questa mia proposta che guarda ad un recupero funzionale e complessivo di tutta l’area archeologica del castello che si andrebbe ad incastonare alla perfezione con il parco dei Giardini Murati, ai piedi dello stesso, recuperato con intervento pubblico qualche anno fa. In questo modo si potrebbe anche pensare ad un programma di percorsi culturali in tutta la zona per farne rivivere la storia come già altri Comuni fanno, soprattutto l’estate, vedi il parco letterario di Isabella Morra dove proprio tra pochi giorni inizierà la sua stagione culturale nel quale: tradizioni, costumi e usanze vengono fatti rivivere da figuranti intorno all’omonimo castello”, spiega il consigliere comunale di minoranza del Partito democratico Franco Labriola.
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