Nell’era di internet e delle telecomunicazioni dove tutto arriva quasi in tempo reale come l’occhio del grande fratello vede chiunque, c’è anche chi si è ingegnato per truffare gli internauti. Una volta era tutto più reale: venivano sfilati dalla tasca posteriore del pantalone il portafogli, ci si infiltrava in appartamenti per saccheggiarli, si aspettavano i pensionati fuori l’ufficio postale per rubare loro la pensione. Un vecchio modo di campare illecitamente sulle spalle del cittadino ancora oggi molto in voga. Solo che anche i ladri si sono messi al passo con i tempi per evitare al minimo possibile i rischi di finire in collegio. Così nel vorticoso giro di soldi dell’economia on line e degli affari che corrono in rete, ecco che al tradizionale ladro si sostituisce l’hacker, crimine informatico o cracker come lo chiamano altri. Fatto sta che al di là del significato etimologico del termine anche una ragazza di Policoro è finita nella rete dell’imbroglio. Infatti le sarebbero stati sottratti dal suo indirizzo di posta elettronica alcuni indirizzi di amici e parenti con la quale la ragazza del centro jonico, laureata in lingue e letterature straniere, invia messaggi o dialoga semplicemente. Poi in un secondo momento è arrivato un messaggio strano di Sos sulla email della giovane lucana con una storia inventata e raccapricciante dove si estorcono soldi alla destinataria. In particolare nella sua casella di posta elettronica avrebbe trovato una richiesta di aiuto da parte di una sedicente persona che: “sono stato attaccato in Costa d’Avorio, insieme a Sonia, da due uomini armati che hanno procurato numerose ferite al volto e al ventre e derubato noi”. Pertanto si chiede in prestito la somma di 650,00 o quello che si può per pagare le spese mediche poiché “Sonia (una fantomatica ragazza di cui l’autore parla ndr) rischia la morte e il mio stato di salute rischia di peggiorare. I medici non vogliono fare nulla se non c’è denaro…affinché possa dunque farmi pervenire il denaro di cui ho bisogno per le cure tu devi inviarmelo via Western Union”, un’agenzia legale di trasferimento di denaro cash, con le seguenti coordinate: Nome Kouamè Pauline, Paese Costa D’Avorio e indirizzo 17B.P 787 ABIDJAN 17, un infermiere della Nazione africana che li tiene in cura. La nota di aiuto è scritta con evidenti errori di sintassi e ortografia, sicuramente per depistare le indagini, ma la ragazza di Policoro sospetta che dietro ci sia sicuramente un italiano che fa leva sul buonismo e pietismo delle persone per estorcere soldi. E comunque saranno le forze dell’ordine ad appurare chi c’è dietro visto che è stata sporta denuncia.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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